lunedì 1 marzo 2021

Appalti, fisco, abusi (197)

Per realizzare un’opera da 25 milioni con il codice degli appalti in Italia occorrono dieci anni”, è la costatazione del sindaco di Firenze Nardella. Che in alternativa propone “una moratoria”. Di questi tipo: “Si applichino le leggi europee”.
Le buone leggi ci sono, ma non in Italia. Dove il codice degli appalti non è fatto per proteggere dalla corruzione, ma per imporla: non c’è altra via per realizzare un appalto.
 
Unicredit addossa all’ultimo bilancio dell’uscente Mustier un rosso colossale, e non remunera gli azionisti, capofila del “no dividendo” della Bce, ma paga un premio ai dipendenti. In un anno in cui denuncia il crollo dell’attività, in una con la redditività. C’è un senso? Demagogico.
 
Acea può richiedere € 10,47 per “consumi di elettricità nel periodo dal giorno 1\12\2017 al giorno 02\01\2018”. Così, senza giustificazione, non si sa in base a quale rilevazione. Consumi peraltro prescritti, ai termini di una delibera dello stesso 2018 dell’Autorità per l’Energia. Quanto costa a Acea la pratica?
 
Contro la delibera dell’Arera, l’ Autorità per l’Energia, Acea annuncia minacciosa di aver fatto ricorso al Tar, e “si riserva, in caso di annullamento di richiedere il pagamento degli importi, qualora emerga una Sua responsabilità  per il ritardo nella fatturazione”. Una responsabilità dell’utente per un ritardo nella fatturazione?
 
Ma forse una logica c’è.  Dieci euro sono niente, ma moltiplicati per mille fatture fanno 10 mila euro, così, con un’alzata d’ingegno. Per centomila fanno un milione, eccetera. Si chiama mercato libero ma è delle vacche, minaccioso.

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