Appalti, fisco, abusi (197)
Per realizzare un’opera da 25 milioni con il
codice degli appalti in Italia occorrono dieci anni”, è la costatazione del sindaco
di Firenze Nardella. Che in alternativa propone “una moratoria”. Di questi
tipo: “Si applichino le leggi europee”.
Le buone leggi ci sono, ma non in Italia. Dove
il codice degli appalti non è fatto per proteggere dalla corruzione, ma per
imporla: non c’è altra via per realizzare un appalto.
Unicredit addossa all’ultimo bilancio dell’uscente
Mustier un rosso colossale, e non remunera gli azionisti, capofila del “no
dividendo” della Bce, ma paga un premio ai dipendenti. In un anno in cui denuncia
il crollo dell’attività, in una con la redditività. C’è un senso? Demagogico.
Acea può richiedere € 10,47 per “consumi di
elettricità nel periodo dal giorno 1\12\2017 al giorno 02\01\2018”. Così, senza
giustificazione, non si sa in base a quale rilevazione. Consumi peraltro
prescritti, ai termini di una delibera dello stesso 2018 dell’Autorità per l’Energia.
Quanto costa a Acea la pratica?
Contro la delibera dell’Arera, l’ Autorità per
l’Energia, Acea annuncia minacciosa di aver fatto ricorso al Tar, e “si
riserva, in caso di annullamento di richiedere il pagamento degli importi,
qualora emerga una Sua responsabilità per
il ritardo nella fatturazione”. Una responsabilità dell’utente per un ritardo
nella fatturazione?
Ma forse una logica c’è. Dieci euro sono niente, ma moltiplicati per
mille fatture fanno 10 mila euro, così, con un’alzata d’ingegno. Per centomila
fanno un milione, eccetera. Si chiama mercato libero ma è delle vacche,
minaccioso.
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