Cronache dell’altro mondo (101)
Robert Aaron
Long, 21 anni, “pizza, pistole, musica, famiglia e Dio” la sua carta d’identità
social, compra una pistola e fa strage di estetiste asiatiche, in tre diversi
centri benessere, ad Atlanta, la città di “Via col vento”, uccidendo otto persone – sette donne, sei orientali. Per odio contro gli orientali.
Non è un caso
isolato. A New York e San Francisco gli asiatici da tempo si sono dovuti organizzare
con ronde e uscite di gruppo, specie per
consentire il passeggio agli anziani. Le
minacce e le molestie sono talmente numerose che Biden ne ha dovuto tenere
conto nel discorso d’inaugurazione - giustificandosi: “Molti asiatici-americani
lavorano negli ospedali, salvano vite umane. Ma temono per le loro vite. È sbagliato.
È antiamericano”.
La giovane
direttrice di “Teen Vogue” Alexi McCammond, afroamericana, si è dovuta dimettere per due tweet del liceo considerati anti-asiatici, per
un brutto voto a chimica attibuito a uno “stupido assistente asiatico”. Dei
tweet, presto rimossi, si era tenuto conto nella sua nomina alla rivista per
adolescenti. E di essi, dopo la nomina, McCammond si era scusata sulla stessa
rivista. Ma venti dipendenti di “Teen Vogue” hanno protestato ufficialmente. E
due grandi inserzionisti hanno cancellato la pubblicità prenotata.
“Cerimonie di
laurea «culturalmente» su misura”: da aprile “la Columbia University di New
York offrirà sei nuove tipologie (di feste di laurea) a nativi, afroamericani,
asiatici, latini, lgbtq, studenti a basso reddito o arrivati negli Usa da poco”
– Anna Lombardi, “la Repubblica”.
Non bisogna sottovalutare gli Stati Uniti. Una società appiattita, senza storia, senza
corpo, e segmentata: un puzzle, piano, piatto. Ma determinato, un bulldozer, di
tutti contro tutti - Fanfani, Moro, Craxi, per dirne alcuni, nel loro piccolo, lo
stesso Andreotti, che tanto ha fatto per gli Stati Uniti, ne hanno avuto severe
lezioni.
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