Sulla velocità di risposta alle crisi, Londra
ora unanime giudica opportuna la Brexit, la sottrazione ai ritardi della Ue. Il
programma di vaccinazioni è stato ampiamente anticipato ed esteso rispetto al
continente e funziona. Come già nella crisi bancaria e del debito, che Londra
aveva potuto gestire da sola, essendosi tenuta fuori dell’euro e dell’unione
bancaria.
Sul continente, invece, la Ue incompiuta, né
federazione né confederazione, è il bersaglio dei cosiddetti sovranisti, di chi
ci sta dentro pretendendo di starne fuori: la Polonia, l’Ungheria, il Front
National, la Lega. Degli stessi cioè che si oppongono alla sua
istituzionalizzazione.
Nessun processo politico, nemmeno quelli
rivoluzionari di massa, si è mai fatto all’unanimità. L’Europa non è unanime, e
ciò malgrado è anche in surplace. Da qui tutto il problema del progetto europeo - il sovranismo.
Ma anche tanti vincoli, forse già troppi, per i paesi aderenti. Di un organismo, o entità, che non può o non sa decidere e pretende che altri non lo faccia. Una situazione nella quale è solo necessario che gli Stati prendano iniziative.
Una Unione Europea evidentemente conviene. Ma non per tutti, è evidente, e non in ogni caso. Non nelle crisi, quando più ce ne sarebbe bisogno. E si parla di crisi in tempo di pace.
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