martedì 2 marzo 2021

L’Europa va meglio fuori della Ue

Sulla velocità di risposta alle crisi, Londra ora unanime giudica opportuna la Brexit, la sottrazione ai ritardi della Ue. Il programma di vaccinazioni è stato ampiamente anticipato ed esteso rispetto al continente e funziona. Come già nella crisi bancaria e del debito, che Londra aveva potuto gestire da sola, essendosi tenuta fuori dell’euro e dell’unione bancaria.
Sul continente, invece, la Ue incompiuta, né federazione né confederazione, è il bersaglio dei cosiddetti sovranisti, di chi ci sta dentro pretendendo di starne fuori: la Polonia, l’Ungheria, il Front National, la Lega. Degli stessi cioè che si oppongono alla sua istituzionalizzazione.
Nessun processo politico, nemmeno quelli rivoluzionari di massa, si è mai fatto all’unanimità. L’Europa non è unanime, e ciò malgrado è anche in surplace. Da qui tutto il problema del progetto europeo - il sovranismo. Ma anche tanti vincoli, forse già troppi, per i paesi aderenti.  Di un organismo, o entità, che non può o non sa decidere e pretende che altri non lo faccia. Una situazione nella quale è solo necessario che gli Stati prendano iniziative.

Una Unione Europea evidentemente conviene. Ma non per tutti, è evidente, e non in ogni caso. Non nelle crisi, quando più ce ne sarebbe bisogno. E si parla di crisi in tempo di pace.

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