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Ribaltone Juventus, proprietario e gestionale
Exor si farà carico di Juventus Fc Spa, o il
club diventerà una public company, come avrebbe dovuto essere quindici anni fa
– ma Giraudo e Moggi, che avevano preso il progetto di Umberto Agnelli su
serio, furono presto dismessi e anzi condannati? Passando da Fca a Stellantis,
il club calcistico non ha avrà più la copertura della casa automobilistica.
Tanto più che un ennesimo aumento di capitale è alle porte.
Decisioni radicali sono attese a breve sugli
assetti del club. Sull’organizaazione interna, essedo il consiglio e gli
incarichi gestionali in scadenza. E sugli assetti finanziari, per il crollo
delle entrate, in parte prevedibile, a causa del covid, ma accresciuto dal fallimento
degli obiettivi sportivi, e per la crescita “in automatico” del debito, evidentemente a condizioni non favorevoli.
La fuoriuscita dalla Champions League e il ritardo
in Serie A, con i mancati introiti conseguenti e un indebolimento inevitabile delle
sponsorizzazioni, s’innestano su una
semestrale, al 31 dicembre 2020, di forte sofferenza. Ricavi ridotti del 20 per
cento, a 258 milioni, rispetto all’analogo bilancio 2019. Perdita più che
raddoppiata, a 113 milioni. E un patrimonio dimezzato, da 239 milioni a 125. Con un debito
cresciuto a 357 milioni, dai 310 milioni di un anno prima. Malgrado il prestito
straordinario da 175 milioni lanciato a febbraio 2019, e l’aumento di capitale
da 300 milioni nel corso dell’esercizio 2019-2020.
Il dimezzamento del patrimonio netto, malgrado
queste due iniezioni straordinarie di liquidità, impone ristrutturazioni
radicali.
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