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Contro Renzi, il misirizzi
O di “Matteo Renzi. La tragedia
della politica itaiana”. Tweet e post della cura quasi quotidiana di Scanzi
verso la “Diversamente Lince di Rignano”, il “Senatore di Scandicci”, il Grande
Capo del “partito ossimoro” Italia Viva, lo statista della “politica popcorn”,
quello che a colpi di “stai sereno” è arrivato ad avere “più voti al Senato che
nel resto del paese”. L’aretino, quindi fumantino, Scanzi contro il mezzosangue
Renzi, fiorentino-valdarnino. Chiacchierati entrambi, ma Scanzi giustiziere
senza appello.
Già autore di un “Renzusconi”, la
sua precedente raccolta di post e tweet contro Renzi, come di un appropriatore
dell’appropriabile e anche del non apropriabile, Scanzi liquida la preda micidiale subito: “La carriera politica di Matteo Renzi potrebbe
riassumersi così. L’accoltellatore di Letta. L’accoltellatore di Marino.
L’accoltellatore di Conte. Tre volte Giuda, son soddisfazioni”.
Un baro in doppiopetto, a ogni
giro di poker, anche della mutua di paese.
Detto questo, è detto tutto, sono
le battute più feroci. Resta fuori Renzi, un manovratore politico abile.
Essendosi insinuato con successo, con le
sue poche schiere (ex) democristiane, ma compatte, nelle pieghe del pachiderma
(ex) Pci frammentato dalle ambizioni, nelle varie primarie, a Firenze per il sindaco,
e a Roma per il segretari oPd. Per poi “fare”, da presidente del consiglio: l’unico
che in questi anni Duemila ha “fatto” qualcosa, tra le irresolutezze berlusconiane,
il Prodi sempre silurato dai suoi, e i cosiddetti novisti, il peggio della corruttela
italiana.
Certo, uno anche che ha distrutto
un paio di generazioni di politici, ha liberato con gli imberbi tutti i
nullafacenti d’Italia, all’insegna del nuovo (che ora manda al macero, acculandoli alla leadership di Conte, altro Dc camuffato...), e va tanto veloce che non fa che
perdere, il partito un paio di volte, il governo, la fiducia. Ma quanto potere
ha ancora per le mani. Che gestisce come un bulldozer: mai la Dc era stata così
possessiva come con lui. Nei tre domini sicuri, la Rai, la ricerca e l’energia
– dove “si fa” l’Italia, insieme con i soldi, il potere.
Andrea Scanzi, Demolition Man, Paper Fist-Rizzoli, pp.
276 € 12
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