Si scrive per «comunicare»,
dunque «con ordine e chiarezza». La chimica aiuta: “Conduce ad un abito mentale
di chiarezza”. Primo Levi crebbe linguista, tra curiosità e scherzi di parole.
Poi si iscrisse a chimica, anche per uscire dal vuoto linguaggio del regime. E
non se ne è pentito: “Ricordo ancora la
prima lezione del professor Ponzio, in cui avevo notizie chiare, precise,
controllabili, senza parole inutili,
espresse in un linguaggio che mi piaceva straordinariamente, anche dal punto di
vista letterario: un linguaggio definito, essenziale”. Anche Galileo si esprime
così – che ebbe anche lui momenti brutti, ma non bruttissimi come Primo Levi:
il linguaggio aiuta, può essere veicolo di resistenza.
Un “chimico” non semplice, però:
Primo Levi è stato un ricercatore, di linguistica. Specie delle forme popolari
e dirette – colloquiali, dialettali – che Beccaria mette in mostra, analizzando
“L’altrui mestiere” e “Il sistema periodico”, e soffermandosi sulle reiterate
enunciazioni dello scrittore su due temi in particolare, lo “scrivere chiaro” e
le “due culture”. Partendo dall’enunciato, ricavabile da scritti vari e interviste,
che la linguistica era la sua vocazione fin da ragazzo, e resta, sebbene da
autodidatta, il suo “terzo mestiere”. Levi è stato anche, nei decenni in cui l’intellettualità
si separava dalla scienza e dalla tecnica, uomo delle due culture, a suo agio in
entrambe. E col mondo, dell’umo-uomo e dell’uomo-bestia non solo, ma degli
animali, e delle cose. I suoi animali hanno una psicologia. Gli “elementi” hanno
personalità – è autore di racconti straordinari sugli elementi “vivi”, senza
scadere nel fantascientifico. Per una scrittura ordinata, si, ma piena di anomalie, ossimori, idiotismi, apposizioni asintattiche.
Una integrazione alla lettura di
Primo Levi. Non nuova, è di Mengaldo in varie trattazioni, e di Ernesto Ferrero
nel suo “Primo Levi” Einaudi – ma già di Calvino. Nonché dello stesso Beccaria in un lungo saggio sui due mestieri di Levi, qui integrato e risistemato in quattro capitoli. La riscrittura è anch’essa semplice e
accattivante, alla maniera dello scrittore che analizza.
Gian Luigi Beccaria, I «mestieri» di Primo Levi, Sellerio,
pp.129 €12
I due mestieri, free online
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