Letture - 454
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Affinità
elettive – Hanno origine chimica. Quelle originarie, di
Goethe, che le avrebbe desunte da un testo di chimica, dello svedese Torbern
Olog Bergman, “Dissertazione sulle affinità elettive, 1775. Che Goethe fece in
tempo a leggere, almeno in copertina, poiché il suo romanzo è del 1809.
Gian Luigi Beccaria, “I «mestieri» di Primo Levi, la
registra come un’ipotesi, wikipedia la dà per scontata – “il titolo deriva
dalle affinità chimiche, proprietà degli elementi chimici”, di legarsi con
alcune sostanze e non con tutte.
Americanismo
– È europeo, secondo Heidegger (“Sentieri
interrotti”, 100, in nota a “L’epoca dell’immagine del mondo”): “L’americanismo
è qualcosa di europeo. È una varietà, tuttora incompresa, del gigantesco”.
Bugiardino
– Nome irresistibile, in quanto veritiero, anche se non
dovrebbe – un medicinale si intende sano e terapeutico, e non “provocare la
morte”, seppure in “casi rari”. Il Grande Dizionario della Lingua Italiana, GDLI, di Salvatore
Battaglia (e poi si Giorgio Barberi Squarotti), il dizionario storico, che di
ogni parola rintracci l’origine, il primo uso, non lo registra. La Treccani
neppure – compreso il Dizionario della lingua italiana in quattro volumi (è
stato introdotto nel dizionario Treccani online). Come se ne vergognassero.
La Crusca accusa e insieme giustifica la parola. Che
opina sia derivato dal termine ironico in uso nel senese per le locandine dei
giornali – quando i giornali si propagandavano davanti all’edicola con una locandina
a caratteri cubitali: “il bugiardo”.
Catcalling
– Si chiamava pappagallismo, il vezzo degli uomini per strada di fare troppi insistiti complimenti alle donne, e anche di
importunarle, affiancandosi, proponendosi di accompagnarle, eccetera. È stato
il trademark italiano, dell’Italia primo
paese di turismo di massa negli anni 1950-1960. Con la “bella vita”. E anche,
si diceva, si auspicava, un’attrazione per molte donne single, in altre culture
anonime e inosservate. Ora che la pratica torna negli Usa, come “catcalling”,
con ampie pagine in tutti i giornali italiani, il precedente non si ricorda,
nemmeno per curiosità. Per esempio, per dire come un comportamento che all’epoca
si imputava al “ritardo” culturale dell’Italia ora ritorni nel mondo che impone
le “culture”. Viviamo, l’Italia vive, senza memoria – si direbbe malata di
alzheimer.
Céline
– “Con il senno di poi si può dire che, sebbene
sulla carta le intenzioni di Céline fossero meno virtuose di quelle di Zola,
c’è più moralità nel più atroce sfogo di Ferdinand Bardamu che nell’intero J’accuse” – Alessandro Piperno, che sul
“Corriere della sera” recupera oggi Philip Roth dal perbenismo americano, con
le ragioni dell’arte (“la letteratura è morale proprio perché mette in scacco
perbenismi e retorica”).
Dante
– Il TLIO, Tesoro della Lingua Italiana delle
Origini, opera in progress del Cnr, dizionario online e “dinamico” (rivedibile
e aumentabile “in continuo”), che sta completando la registrazione di 960 testi,
di tute le componenti linguistiche italiane altre che il fiorentino e il toscano,
quindi siciliane, lombarde, veneziane e di parlate minori, fa per metà affidamento
sul vocabolario dantesco. Il TLIO registra “tutta la
documentazione disponibile a partire dal primo documento che si può dire
italiano (sia pure dubitativamente), cioè l’Indovinello
veronese dell’inizio del secolo IX, fino alla fine del Trecento (termine
simbolico, che però si oltrepassa liberamente, è il 1375, anno della morte di
Boccaccio)”.
Multimediale lo vuole papa Francesco nella lettera
del 25 marzo sulla “Divina Commedia”: “In lui possiamo quasi intravedere un precursore della nostra
cultura multimediale, in cui parole e immagini, simboli e suoni, poesia e danza
si fondono in un unico messaggio”.
Falso
vero – “Il diario di Julius Rodman”, il romanzo d’avventura
a puntate che Poe lasciò incompiuto, fu preso per buono dal Congresso Usa: un
estratto ne fu pubblicato sul “Congressional Record”, la gazzetta ufficiale del
Congresso, come di un evento accaduto. Come fosse il resoconto di una
spedizione reale sulle Montagne Rocciose precedente quella canonica di Lewis e
Clark – dai quali prende nome il continental
divide americano, il passo a circa
2000 metri di altezza nel Montana. Precedente cioè la spedizione del capitano
Merrywether Lewis e del sottotenente William Clark, a capo di una banda di
volontari militari e civili, denominati Corps of Discovery, che per tre anni,
da settembre 1803 a settembre 1806, esplorò e mappò per conto del presidente
Jefferson la metà dell’America acquisita dalla nuova Repubblica col Louisiana
Purchase, l’atto di acquisto della “Louisiana”, la metà degli Usa colonia della
Francia.
Gordon
Pym – Con “Storia di Arthur Gordon Pym” E.A.Poe avvia nel
1838 ben due generi: l’avventura (Stevenson, Verne, Salgari…) e la se storie di
mare (Melville, Conrad) – Melville riconobbe il debito.
Poe
– Fu filosofo, oltre che narratore emerito, dei 73 racconti.
Fu famoso come critico letterario. Scrisse versi. E scrisse molto di estetica:
“Filosofia dell’arredamento”, “La filosofia della composizione”, “Il principio
poetico”, “La razionalità del verso”. Si occupò anche, ne scrisse, di
malacologia – dei molluschi. E provò col teatro, con un soggetto italiano,
“Poliziano”, incompiuto,
Rima
– Per Dante, secondo libro del “De vulgari
Eloquentia”, ha valore anche teoretico-filosofico.
È naturale, spiega Primo Levi a Tullio Regge, viene
con le tavole stesse di Mendeleev: “L’espressione è paradossale, ma la rima c’è
proprio. Nella forma grafica più consueta della tavola del sistema periodico,
ogni riga termina con la stessa «sillaba», che è sempre composta da un alogeno più un gas raro: fluoro + neon,
cloro + argon, e così via”.
Scrivere – È l’arte dell’imprecisione – privilegio dello scrittore è di non essere
preciso, a differenza dei chimico, dell’ingegnere, del matematico. Lo scrittore
dei due mestieri, Primo Levi, lo spiega al suo Faussone, l’operario narratore della
“Chiave a stella”: “Uno dei grandi privilegi di chi scrive è proprio quello di
tenersi sull’impreciso e sul vago, di dire e non dire, di inventare a man
salva, fuori d ogni regola di prudenza”.
letterautore@antiit.eu
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