lunedì 26 aprile 2021
Ma l’amore no - sterminio al Conservatorio
Lo stesso nome di serie, due racconti diversi. La prima stagione, 2020, fu sorprendente: si sceneggiava niente meno che la musica - si poteva fare cinema facendo musica. Questa seconda è di polpettoni sentimentali. Per giunta adolescenziali – anche di adulti, anche in condizioni tragiche, ma adolescenti. Quindi turbamenti, incertezze, disperazioni, consolazioni, abbandoni, ritrovamenti, insomma la solita storia, rifritta per due ore, da perdere la pazienza, ogni scena a specchio dell’altra. Fra gli stessi personaggi della prima serie, che quindi, più che deludere, fanno rabbia: anche i musicisti sono da poco, ragazzetti. Ci sono di mezzo pure le madri, del tipo signora mia. Si direbbe uno sterminio, al Conservatorio.
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