Ombre - 558
“In
Italia avete un ottimo sistema universitario, ma i migliori se ne vanno”,
spiega a Platero su “la Repubblica” Larry Fink, creatore e gestore di Blackrock,
il gestore di risparmio più grande del mondo. Semplice. E allora come si
risolve la questione? Ma mandando in malora le università - così nessuno se ne
andrà.
La
Procura di Civitavecchia, competente per territorio, documenta una serie di assunzioni
illegali nell’Alto Lazio, ad Allumiere, portando alle dimissioni del presidente
Pd del Consiglio Regionale. La Procura della Repubblica di Roma allora affida
ai Carabinieri la ricerca di assunzioni illegittime da parte della Destra. Non
su notizie specifiche di reato, così a largo raggio, pescando tra i social. Che
la giustizi in Italia sia politica, cioè la negazione della giustizia, non è
una novità. Che lo sia sfacciatamente sì.
La
giustizia politica sembrerebbe un armamentario da destra, antidemocratico oltre che illegale. Ma in
Italia è di sinistra, e con orgoglio.
“Ristori
inferiori al reddito di cittadinanza!”. Beh, è un fatto. La nuova politica
privilegia chi non lavora. Un sogno.
È
un fatto, infatti, che i percettori del reddito di cittadinanza si fanno un
dovere di non lavorare, per quante occasioni si presentino. Non barano.
Formidabile
vocabolario delle sigle burocratiche in continuo cambiamento senza alcuna
ragione, redatto da Milena Gabanelli e Rita Quercé sul “Corriere della sera”
lunedì. I “ristori”, termine già esoterico, sono d’improvviso diventati “sostegni”.
La Dad , didattica a distanza, Did, didattica integrata a distanza. Quattordici
sigle diverse sono in uso nelle varie Regioni per dire le Asl. Dodici per dire
il Prg, piano regolatore (qui si capisce, bisogna imbrogliare le carte). La
tassa sui rifiuti, oggi Tari, forse perché si vergogna è cambiata di nome quattro
volte in quindici anni.
“Dall’inizio
dell’emergenza la percentuale maggiore di occupazione dei posti letto si è
avuta negli ultimi sei mesi”: il calcolo è semplice, della direttrice dell’Istituto
Clinico Casalpalocco a Roma, da quattordici mesi Covid Hospital per conto della
Regione Lazio. Si paga caro la spensieratezza estiva.
E
non è tutto, spiega ancora la direttrice, Valeria Giannotta: “Nel 202 la
maggior parte dei ricoverati aveva 70/80 anni, ora l’età è scesa di almeno
dieci anni. Molti anche i giovani”. La spensieratezza, appunto.
Molinari
offre al giudice Gratteri la possibilità di sdoganarsi dal libro di Bacco e
Giorgianni sul “complotto Covid”. Peppe Smorto e la corrispondente calabrese di
“la Repubblica” svolgono il loro compito contestando al giudice il
contestabile. Gratteri si difende dicendo che ha letto del libro un estratto.
Ma di un libro che di 350 pagine, che parla della pandemia, e si intitola
“Strage di Stato”? Certo, la superficialità esiste.
“Che
senso ha infangarmi perché ho lavorato per gli oligarchi (ex sovietici, n.d.r.)?
Credete ci sia differenza con i miliardari americani o cinesi?”. Si difende con
Paolo Brera sul “Venerdì di Repubblica” l’architetto bresciano Lanfranco Cirillo,
che gli oligarchi, e le loro mogli, hanno arricchito. In effetti non c’è
differenza. Eccetto che se si deve obbedire alle “direttive” cinesi, oppure
americane. Che senso ha la stampa?
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