La strage in Israele alla festa degli
ortodossi al Monte Meron non è una notizia per il Tg 1, malgrado le immagini
drammatiche. Per Sky Tg 24 è la quarta o quinta notizia al sommario, appena
prima dell’avvocato Amara – dopo le interminabili riesposizioni di Recovery
Fund e annessi. E forse non è per antisemitismo.
L’avvocato
Amara, siciliano stakhanovista, già “avvocato esterno” dell’Eni, ha prima fatto trottare la Procura emerita di
Milano con le tangenti africane, come se in Africa fossero materia penale, e
ora s’industria a far lavorare il Csm rivelandone le magagne. Una nuova figura,
il denunciatore seriale. Prime pagine assicurate, senza nemmeno il bisogno di sentirsi.
È sempre
ai giudici di Milano che ci governano che l’avvocato confida i segreti del Csm.
Per una serie di gite a Roma. Qui c’è uno scadimento: con le tangenti africane
le gite pagate erano pingui, l’Africa in vacanza ancora costicchia.
Ma
più che dei giudici l’avvocato Amara è benemerito dei cronisti giudiziari:
possono scrivere paginate senza nemmeno la fatica di una telefonata, col copia
e incolla delle sue bibliche, enciclopediche, testimonianze. L’unico problema è
che questo avvocato ci costa.
Fa
senso vedere in tv Salvini che vota per Draghi contro Meloni. Sulla sfiducia
a Speranza, il ministro delle chiusure,
la bestia nera degli esercenti. Il populismo a braccetto con la tecnocrazia,
una rivoluzione? Il populismo è un magma indistinto, vaga in cerca di una
faccia che gli dia rispettabilità.
Nei
venti ani dal 1999 al 2019 il pil italiano è cresciuto del 7,9 per cento,
contro il 30,2 per cento del pil tedesco, e il 40 per cento di quello spagnolo.
Il conto lo fa “Handelsblatt”, il “Sole 24 Ore” tedesco. In Italia come non
detto: il paese s’impoverisce ma si fa finta di no.
“L’Italia
è una repubblica democratica fondata sul lavoro” è l’articolo 1 della
Costituzione. Ma il più trascurato. Non si investe. Si fano i bilanci (si
pagano utili) delocalizzando e appaltando all’esterno le attività – a chi può
lavorare col precariato: contratti a termine, a cottimo, consulenze. Un’economia
del precariato a chi giova. Una volta si sarebbe detto: ai ceti parassitari. E
se i ceti parassitari siamo noi?
“Nel
Piano predisposto dal precedente governo c’era una sola pagina dedicata alle riforme
di attuazione
del Recovery, oggi ce ne sono quaranta”, obiettano da palazzo Chigi e dal
ministero dell’Economia alle pressioni di Bruxelles. Il governo di Conte, ma
anche di Gualtieri. Che ora corre per sindaco di Roma. Si riposava per la
candidatura?
Saprebbe
di incredibile, se non fosse l’attualità, la lite sul coprifuoco, se parte alle
22 oppure alle 23. Eppure è – è stata per una settimana- tuta la politica italiana.
Ma, questo il punto: della politica o dei media politici? I media non sanno
fare altra politica – rappresentazione, analisi – che queste chiacchiere,
battutine, scoregge?
Incredibile
anche la continua lite tra Francesco Merlo e i lettori di “Repubblica”, di cui
cura la corrispondenza, che vogliono il figlio di Grillo assolto a priori, e la
ricorrente condannata perché la difende l’avvocato Bongiorno, leghista o ex
missina. Da ultimo sostiene questa colpevolezza un Umberto Cherubini. Che a Bologna fa il giurista,
all’università.
Una
lettura doppiamente incredibile. Che tanta cecità sia a sinistra: una ragazza
violentata, se è rappresentata da un avvocato di destra, ancorché impegnato in
una lega femminista, a protezione delle donne violentate, è sicuramente una
puttana. Che veicolo e baluardo di questa perbenismo sia stata e sia “la Repubblica”.
Che cerca ora di salvare il salvabile (i trinariciuti vanno all’estinzione, l’anagrafe
avanza) esponendo Merlo come falso scopo, per il puntamento dei cherubini.
Brumotti,
il “ciclista pazzo” di “Striscia la notizia”, si è avventurato al Quarticciolo
a Roma per dire quello che tutti sanno, che si spaccia per strada. Mal gliene
incolse, si sono fatte manifestazioni e blocchi stradali contro lo sventurato.
Perché non c ha passato le giornate, e perché “lavora per Berlusconi” – “Striscia”
va su Canale 5, Mediaset. La furbizia non ha limiti.
E
Roma è delle “borgate”; periferie di extralusso, piene di affittuari che non pagano,
di enti pubblici o vaticani o benefici, anche due e tre abitazioni, che
affittano invece in contanti, in nero, e sempre pretendono.
Marco
Lodoli biasima su “la Repubblica-Roma” chi a Fiumicino, fra gli assessori alla
scuola, i dirigenti scolastici, gli insegnanti, non ha aperto una copia del bellissimo
libro illustrato della collana Imago Mundi che la Fondazione Benetton ha
regalato prodiga, in ben 9 mila copie, agli scolari del comune. Perché il volume
era per adulti e non per i bambini cui andava il dono della Fondazione – un errore, pare, di
immagazzinamento. Il curioso è che nemmeno Lodoli, che se la prende come
d’ordinanza con i Benetton, magliari che vogliono occuparsi di arte, lo ha
aperto.
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