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I soldi della droga in sacrestia
Vista a freddo, è solo un’opera
di sciacallaggio. Incredibile: si possono moltiplicare abbonamenti e pubblicità
con lo sciacallaggio. La serie è perfino monotona di sospetti e accuse di parte
– che si avvertono di parte. Con una fila interminabile di accusatori, e come
contraltare solo il figlio, che è fuori dall’azienda-comunità da un
quindicennio. Non i continuatori. Non gli specialisti. Nemmeno Letizia Moratti,
che pure fa audience.
Opera dell’ideatore e produttore
Gianluca Neri? Della regista, che vanta “immagini tratte da 51 archivi
diversi”, ma tutti monotoni?, “180 ore di interviste” e “venticinque
testimonianze”? Sicuramente della programmazione italiana della rete americana,
che Eleonora “Tinny” Andreatta presiede. Basata sulle accuse di gente
condannata per ricatto e estorsione, per primo Delogu padre – padre della
vedette tv. “Luci e tenebre di San Patrignano” è il sottotitolo, ma è una
formula: non ci sono che delitti, ma non quelli acclarati in giustizia – il titolo
originale è schietto, “The Sins of the Saviour”, i peccati del salvatore.
Il processo a Muccioli, uno dei
fondatori di San Patrignano, un’impresa agricola che si fece una delle prime
comunità per tossicodipendenti, nel 1978, da lui gestita fino alla morte, nel
1995. fu voluto dai giudici di Bologna perché Muccioli non era comunista, e non
era di sacrestia. Un vero processo cattocomunista. Uno sciacallaggio: lanciata con una pubblicità
milionaria, una serie cinica – “luci e tenebre” si direbbe di Netflix Italia,
di un cinismo che lascia a bocca aperta. Hanno campo libero profittatori e
bugiardoni, con nomi che Muccioli ha reso anche altisonanti, come il Delogu.
Muccioli, l’animatore di San Patrignano,
dava fastidio a “Bologna”, al cattocomunismo che governava la città. Partiva il
“terzo settore”, l’affidamento ai privati di funzioni che il sistema pubblico
non riusciva a gestire, e si voleva che i lauti fondi governativi restassero in
parrocchia. Muccioli fu per questo processato due volte, nel 1983 e nel 1984.
Assolto in Cassazione – la seconda volta perché i Procuratori del cardinale a
Bologna nella foga avevano sbagliato imputazione. Nel processo secondo il maggiore
accusatore è stato Delogu padre, che doveva tutto a Muccioli ma era stato convinto
a ricattarlo – per questo fu condannato, i suoi protettori non poterono venire
allo scoperto.
Il cinismo della serie è solo di
cassetta, o c’è ancora un cattocomunismo forte e all’opera? Un debutto si direbbe terrificante di Andreatta a capo della
programmazione Netflix in Italia. Non sentire Letizia Moratti, che pure è un
personaggio, anzi uno che avrebbe fortemente drammatizzato la serie, non è un
errore di regia, è deliberato.
Cosima Spender, SanPa, Netflix streaming
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