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Cronache dell’altro mondo – religiose, razziste e sessuali (123)
Discutono i vescovi americani se
interdire dalla Comunione, cioè dai sacramenti, il presidente Biden. Cioè se
scomunicarlo, perché non vieta la legislazione anti-aborto. Come se non fosse
il presidente eletto da tutti gli
americani. Una volta la colpa era personale. Per i vescovi americani è solo
politica.
Ciò
non toglie a Biden, buon cattolico, il desiderio d’incontrare il papa, in un’apposita
visita a Roma, con cerimoniale delle grandi occasioni. Per praarare la quale farà
passare dal Vaticano fra una settimana il suo segretario al Dipartimento di
Stato Tony Blinken, al coperto di una missione diplomatica nelle capitali europee.
Festeggia l’America oggi il
“Juneteeth”, la festa di un 19 di giugno, quello in cui la legislazione anti-schiavitù penetrò anche in Texas, il 19
giugno 1865, proclamata dal generale unionista Gordon Granger. Una sorta di
festa della liberazione. Ma privata, osservata da alcuni eser cizi e da molte
associazioni, Fino a giovedì: il 17 giugno Biden l’ha dichiarata festa
federale, cioè nazionale.
Lo stesso giorno, oggi 19 giugno,
il SNCTM di New York, sigla che sta per “sanctum”, riapre dopo il lockdown. È un sex club, “che si estende
su tre piani tutti seta e velluti”, informa “D”, il settimanale femminile di “la
Repubblica”, ad accesso limitato e riservato, al costo minimo “che va da 500 dollari
(per i single) agli 8 mila di un tavolo privato”. Più salato per le coppie,
“1.500 dollari se si varca la soglia per la prima volta, 2.250 se si è di
ritorno”.
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