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Ecobusiness edilizio
L’Imu, la patrimoniale sulla
casa in vigore da quasi trent’anni, è un incentivo all’antropizzazione, alla
crescita edilizia dei Comuni. Nei luoghi di vacanza che in Italia sono al 90 per cento luoghi marittimi.
L’interesse delle amministrazioni comunali è di moltiplicare le costruzioni,
sia pure di uso molto saltuario o occasionale. Favorendo l’immobiliare da tempo
libero con piani di urbanizzazione anche costosi, ma intesi come investimenti a
rendita, per le casse comunali.
Una ricerca sul catasto dei
Comuni marittimi confermerà sicuramente questa percezione – quanto (non) si è
costruito dal 1992 a oggi.
Nello stesso tempo, l’Imu contribuisce
a spopolare i Comuni di montagna e di campagna. Di emigrazione. L’Italia è stato
un paese a forte emigrazione interna, nelle varie ondate storiche del Novecento
- e ancora, in Sicilia e in Calabria, nel Millennio, con la ripersa dei “treni
della speranza”, i Flixbus, vent’anni fa. In contemporanea con la crescita del
senso e dell’orgoglio delle “radici”, questa emigrazione non implicava l’abbandono
delle case di origine. Che invece l’Imu, aggravata dalla recente costosissima imposta
per la fornitura elettrica, rende onerose. L’Italia degli ottomila Comuni, che se
ne faceva il segno distintivo e un po’ anche l’orgoglio, è già un’Italia in forte
abbandono, in Abruzzo, Calabria, Sicilia, e nei luoghi alpini remoti, dalla Carnia
all’Appennino ligure-piemontese.
La desertificazione è già un
fatto. I Comuni che regalano case fanno sempre meno notizia, sono una realtà triste.
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