Exor vuole un cambio alla Juventus
C’è incertezza in Exor sull’aumento
di capitale prospettato dalla Juventus, di 400 milioni entro l’anno. Un apporto
di capitale di poco meno, 300 mililni, si rileva, un anno e mezzo fa, è stato
bruciato senza nessun miglioramento nei conti.
Il bilancio è in peggioramento
grave, verso una perdita a luglio di 150 milioni. Il debito va per i 400
milioni, in forte aumento. A fronte di ricavi in calo: il fatturato si
restringerà a giugno – su un 2020 che già non era cresciuto. A coronamento di
un anno senza più risultati redditizi, né in Champions League né in campionato.
La finanziaria degli Agnelli
sconta l’effetto Covid, che il club fa valere. E resta forte il legame tra i
due cugini, John Elkann, a capo di Exor e stratega del gruppo, e Andrea Agnelli,
un asse che ha consentito una tranquilla e proficua successione dopo la morte di
Gianni e Umberto Agnelli, che invece avevano avuto parecchi contrasti. Ma la
Juventus, che la Famiglia pure considera una sorta di blasone, irrinunciabile, pesa troppo nell’attuale gestione. Che ha
prodotto risultati sportivi di alto livello – anche se manca il trofeo più
agognato, la Champions League. Ma un modello di gestione all’evidenza, per più
anni, fallimentare.
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