giovedì 17 giugno 2021

L’unità venne lottizzata

Una celebrazione in tono minore, la presa di Porta Pia, l’unità completata, Roma capitale. Non per la pandemia. Forse perché non c’è molto da celebrare, dopo centocinquant’anni il papa fa più Roma che l’Italia. La mostra d’altra parte documenta Roma come conquista e piazza dell’Italia che non vorremmo, fanfarona, presuntuosa, e corrotta: la grande novità di Roma Capitale è la speculazione edilizia, lottizzazioni e costruzioni, la moltiplicazione del denaro.
Al visitatore la mostra richiede molto tempo, tante le didascalie da seguire, ma con un senso da subito di eccessivo, di retorico. O allora un ritratto antifrastico della capitale, come era e come si è voluto che diventasse. D’impianto celebrativo, che però riesce regressivo, deviante. La nascita di quel grasso niente documentando che caratterizza la capitale. Non il suo modo di essere papalino, pacioso e violento, ma la politica, la burocrazia e l’informazione di cui è centro e che sanno di falso, e di sciocco – peggio: di falso sciocco. Gli sventramenti, le speculazioni, a partire da re Umberto, la pacchianeria di un’architettura imperiale, fuori da ogni canone e ogni gusto - eccetto il cattivo gusto: il palazzo di Giustizia, il Vittoriano, le mostruosità immaginate per la Galleria, che poi si trascurarono. “Lottizzano Villa Ludovisi”, Henry James scriveva a un’amica spaventato, “pensate, Villa Ludovisi lottizzata.” Si finisce frastornati dalle declamazione di testi interventisti dannunziani per la Grande Guerra, la grande ecatombe - un fanatismo sottolineato dalle folle oceaniche a piazza Venezia ai piedi del Duce, benché fuori tempo massimo sugli anni della mostra.

Una “mostra nella mostra”, come vuole il dépliant, è quella del conte Primoli, il napoleonide alla moda tra Parigi e Roma tra Fine Ottocento e la Grande Guerra, che fu fotografo moderno, interessato a tutto, e ha lasciato una ritrattistica e una serie di “istantanee” storicamente significative, e sempre vivaci.
Roma. Nascita di una capitale 1871-1915
, Museo di Roma Palazzo Braschi

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