giovedì 10 giugno 2021

Ombre - 565

I superricchi americani possono non pagare le tasse. Qualcuno anzi, p. es. Bezos, il più ricco di tutti,  può andare in credito d’imposta. Non se ne discute però negli Stati Uniti, dove tutto è materia di scandalo, questo no – ovvero sì, ma solo in chiave anti-Trump. Ora che i dati sono stati pubblicati da una talpa, l’Agenzia delle Entrate americana è furibonda: è stata violata la privacy. Indaga su chi ah pubblicato i dati, e minaccia querele contro il sito che li ha pubblicati, ProPublica. Gli Stati Uniti sono proprio un altro mondo: la ricchezza è il segno della grazia – forse hanno letto Max Weber, o Lutero.
 
Va Kamala Harris, la vice-presidente americana che si vuole molto di sinistra e molto di colore, non essendo né l’una cosa né l’altra, in Guatemala, e dice secca alle masse che premono sul Rio Grande: “Non venite, sarete rimandati indietro”. Anche la sinistra in America è tutto un altro mondo.
 
Amara è gli arresti, dopo avere infangato mezza Italia, per la serie scandalo scaccia scandalo. Ma nell’ottica sinistra-destra,  che quindi ancora c’è in ambito giudiziario. Zitti e mosca sulla Procura di Milano, arresti su quella di Taranto. Anche perché in qualche modo l’avvocato via Taranto può sporcare Casellati e Salvini. Ma dimenticando che il suo intermediario presso i poteri pubblici, un agente di Polizia, veniva da sinistra. Non è giustizia, ma è informazione: per chi, chi ci crede?
 
Scandalo scaccia scandalo si può dire così: i giudici si divertono, “se ne strafottono” direbbe il cinico Camilleri, tanto non sono responsabili. Ma perché le polizie e i giornali ci impiegano tanti agenti e giornalisti? Per non fare (prendere i delinquenti) e dire il resto?

Liberescion

Li volevano liberare i russi

E poi gli americani

Con gli italiani zelanti,

questi poveri afghani

in burnous o caffettani

come bestie in cattività

al circo equestre


Ammainabandiera triste in Afghanistan dopo l’Irak. Due guerre, con moltissime spese e anche morti per nulla. Perché non si esporta la democrazia. Se non in ambito culturale democratico, dove cioè la parola significa qualcosa. Perché le differenze culturali, come ora si vuole chiamarle, esistono. Negarle, per di più con i bombardieri, di che cultura è espressione?
 
La “naturalezza” dell’assassinio della ragazza pakistana di Novellara da parte di genitori, padre e madre, e di zii e cugini “normalissimi”, lavoratori, pacifici, dice quanto le differenze culturali ci siano e pesino. Fino al punto da “giustificare” un assassinio a freddo, senza provocazione o lite, e per motivi banali. Negarle non solo è stupido, è dannoso – alle stesse comunità che si pretende di standardizzare.
 
Sabato 29 si va al Sud tutti insieme, sembra un sabato di agosto, settecento km. continuamente affiancati. Sabato 5 giugno il percorso inverso va in solitario, c’è pure il rischio di addormentarsi per la guida senza problemi. Appena liberi, un’ubriacatura – è pure vero che il 2 giugno quest’anno è stato propizio per “ponti”.

Brusca libero, in una residenza protetta, con una congrua pensione,  tutto a carico dello Stato (residenza, protezione, pensione), fa impressione. Ha 64 anni, di cui 25 passati in carcere, ma solo 4 al carcere duro, dopo avere ucciso, dice lui, 150 persone (e le stragi, ne era specialista, si contano per uno?), quasi tutte con modalità crudeli. Si dice: ha contribuito a battere la mafia? Quale, quella dei perdenti?
 
La Barbera fa, su “Lotta Comunista”, un parallelo singolare fra il match Usa-Cina di oggi e quello Inghilterra-Germania dell’“Imperialismo” di Lenin, che sfocia nella Grande Guerra. Lo stock cinese di investimenti all’estero è passato nei vent’anni 2000-2020 dall’1 per cento al 30 per ceto di quello americano. Sommando a quello targato Pechino l’investimento estero targato Hong Kong la percentuale è del 50 per cento. Bene, è la percentuale che aveva raggiunto Berlino nel 1914 nei confronti dell’imperialismo inglese dominante: “La Germania guglielmina aveva circa la metà dello stock di capitali all’estero della Gran Bretagna”. Da qui la guerra?
 
Si va al salvataggio (il quinto, il sesto) di Alitalia, non ché d Mps, e di Ilva, col riacquisto, a carissimo prezzo, almeno tre volte quello della privatizzazione, di Austostrade: la legislatura marcata dal partito 5 Stelle sarà stata, all’insegna del “nuovo”, quella marcata dall’assistenzialismo puro e semplice, dagli assegni ex-invalidità ai salvataggi senza più.

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