Giuseppe Leuzzi
Partono
dalla Turchia, cioè come un tempo dalle vechie Alicarnasso, Efeso, Mileto,
Focea, città greche, e approdano a Crotone – cioè da Locri a Sibari. Su vecchie
carrette, con motori sfasciati al minimo, da abbandonare all’arrivo, seguendo
correnti e venti, e anche in barche a vela, seppure moderne. Sono i migranti
dal Medio orente, Iraq, Siria, Pakistan, Afghanistan, India, Bangladesh, che
passano per i trafficanti curdi. Oggi come duemila, duemilacinquecento anni fa.
La Magna Grecia è creazione delle corenti marine, e dei venti.
Non
c’è pasticciere del Sud che non sappia fare il panettone, anche buono, più
spesso ricco, arricchito per maggior valore aggiunto. Non si trova invece da
Roma in su, in Toscana, in Liguria, uno che sappia fare la granita. Che pure è
facile da fare, costa poco e vale molto. Il rifiuto è a monte.
Una
paleografia ravennate del 1226, dunque, scipperebbe alla Sicilia, a Jacopo da
Lentini e alla scuola siciliana, il primato del volgare in poesia.
Ma
è sempre attorno a Federico II, un tedecso, che nasce così imperativamente, in
radice, l’Italia – anche il volgare di Ravenna è ben italiano: “Quando eu stava
in le t’ cathene…”
“Intanto
va sgombrato il campo da preconcetti. Il Mezzogiorno conta più di quanto si
crede”. Il Mezzogiorno è l’ultimo tema
della lunga (due pagine) intervista del direttore del “Sole 24 Ore”, Tamburini,
con Carlo Messina, ma l’uomo azienda di Banca Intesa non ha dubbi: “Se fosse
uno Stato dell’Unione europea (il Sud) sarebbe all’ottavo posto nella classifica
dei 27 paesi europei per presenza d’imprese manifatturiere, con un ruolo
importante nella catena del valore su scala perfino europea”. E, aggiunge, “si
può fare molto di più”.
L’annuncio
che Stellantis localizza a Termoli il megaimpianto per le sue batterie
elettriche suscita solo domande su quanto lo Stato italiano “pagherà” in
contributi. E se l’impanto si facesse in Francia? O anche in Italia, ma a
Mirafiori?
“L’attaccamento
che proviamo per la nostra terra natale rientra in un’emozione che non si
spiega in modo razionale. È istintivo; è una specie di pietà filiale che si
ancora nel più profondo di noi stessi senza darci argomenti irrefutabili” – lo
scrittore algerino di lingua francese Yasmina Khadra, “Le Baiser et la
Morsure”. Una specie di pietà filiale.
Basta la parola
Emerge
il caporalato periodicamente, a Foggia o a Rosarno - e nel casertano
naturalmente, l’ex Terra di Lavoro, giardino d’Italia, diventata Terra dei
Fuochi (a opera di casertani e altri campani volenterosi). Mentre c’è ovunque
in Italia, nel Veneto, in Toscana, in Emilia, dappertutto dove ancora si
coltivano frutta e verdure. È il sindacato che altrove non lo denuncia?
Nemmeno
questo è vero: in Maremma il sindacato rileva questa estate “almeno 200 padroni
senza scrupoli”, che sfruttano maghrebini e cingalesi, a 3-4 euro l’ora,
“raramente si sale a 6”, per “dieci ore al giorno, a volte anche dodici”,
trasportati “su carri bestiame”, vecchi camion scoperti e senza sicurezza, agli
ordini di un numero di caporali stimato fra 135 e 200, “imprenditori” di
manodopera, da tempo internazionalizzati, con compari nei paesi di origine dei
lavoratori, con i qual esigere il “pizzo” per i trasbordi, e per i documenti
necessari all’ingresso in Italia. Mafia? No naturalmente, siamo in Toscana.
C’è
caporalato e sfruttamento anche nei cantieri della Versilia, da Viareggio al
Magra, specializzati nella nautica di lusso e di lusso estremo – yacht da 150
metri. Il sindacato spezzino lo ha accertato e lo denuncia. Ma a nessun
effetto. “Umiliazioni pesanti e violenze continue” sono state registrate sugli
operai immigrati del comparto, in prevalenza bengalesi. Pagati 5 euro l’ora,
per turni di 14 ore, “nei reparti più insalubri, come il trattamento e la
pitturazione dell’acciaio”. Ma neanche questo fa notizia.
“Più di quattro milioni di olivi
abbandonati in Toscana”, e numerosi marchi, Bertolli, Carapelli, etc., che si
fregiano del luogo d’origine toscano. Olii di ogni provenienza e miscugli di ogni
genere, venduti anche a 4 euro, al litro!, come se fosse extravergine - etichettato
“extravergine imbottigliato dall’olivicultore” X, “olio controllato e garantito
da X, Toscana”.
“La Nazione” registra su una pagina la
perdita, per la sola Riviera apuana, tra Marina di Carrara e Marina di Massa,
18 km. di costa, di 2,2 milioni di turisti in dieci anni, quasi un terzo dei
turisti registrati nel 2010. E sulla pagina di fronte il progetto di allargare
il porto di Carrara, che è già vuoto così com’è, e il cui primo allargamento,
quarant’anni fa, con una nuova banchina, ha portato all’erosione dei profondi
arenili che facevano la bellezza della Riviera, da ricostituire ogni anno con
costosi e terrosi ripascimenti, da proteggere con squallidi pennelli, il mare
in gabbia. L’appalto la vince su tutto, nella Toscana lorenese, così bene
amministrata.
Sulla stessa
Riviera Apuana e sulla Versilia i fiumi riversano inquinanti di ogni genere,
in percentuali quattro e cinque volte i livelli tollerabili, perché il trattamento
delle acque non funziona – là dove un depuratore c’è. Tutta la costa Toscana
risulta inquinata dai fiumi, eccetto la piccola spiaggia di Capalbio. Ma la Toscana
mantiene ben diciassette bandiere blu – solo tre in meno rispetto al 2020 (per
questo sorpassata dalla Campania), a pari merito con la Puglia. Particolarmente
fitte nel tratto più inquinato che risulta alle analisi, e si vede a
occhio, Versilia e Riviera Apuana. Mentre una mostra fotografica alla Fortezza
da Basso a Firenze può mostrare convincente spiagge toscane paradisiache, senza
risparmio di photoshop, sui toni del rosa e del celeste.
Per arrivare a
queste meraviglie fecali bisogna fare da Roma l’A 1 che è sempre intasata, ventiquattro
ore, fino a Firenze, dtretti fra i tir, con code di ore, e poi la Firenze-Mare, tortuosa e stretta. Oppure
l’Aurelia. I cui sindaci hanno impedito la costruzione dell’Autostrada, per oberare
la vecchia statale di migliaia (vero) di segnali di limiti di velocità, e
imbrogliare il viaggiatore, collazionando multe generose. Il vecchio istinto dei banditi
di passo della vecchia Maremma, che taglieggiavano i devoti in pellegrinaggio a
Roma lungo la via Francigena. Ma anche il taglieggiamento è portato a onore:
viva la multa.
Che altro? Si
paga il mare in Toscana due e tre volte più caro che sulle spiagge naturali e
le acque cristalline in Calabria. In Versilia quattro volte la Costa Viola, di Palmi, Bagnara e Scilla. Ma ciò di cui possiamo leggere oggi sulla Calabria sono,
sullo stesso “Sole 24 Ore”, la “Storia dell’antindrangheta”, cioè della
‘ndrangheta, probabilmente accurata, di Danilo Chirico, e il docufilm “Il paese
interiore” di Luca Calvetta e Massimiliano Curcio, detto da Ascanio Celestini,
coivolgente, ma su Vito Teti e le sue ricerche antropologiche, su una Calabria
inevitabilmente oscura.
Basta a volte il
nome, e la Calabria sa solo di zolfo. Niente spiagge rosate, né mari acquamarina. Niente nemmeno olii di oliva, non che se ne vedano in giro di origine calabrese.
Il
nome conta. Anzi è tutto.
Non
saperlo è una colpa. Capitale.
Mafie
L’ex
sindaco di Carrara Zubbani è stato labellato dalla grillina Bottici, poi senatrice,
di “mafioso”. Otto anni fa. Si è querelato, ma dopo otto anni il Senato ha
dichiarato che non può portare la grillina
in giudizio, l’accusa di mafioso, in tv, non ritenendosi offensiva.
Si
può dire la stessa cosa rovesciando le parti? Una grillina che si avvale
dell’immunità parlamentare, altrimenti labellata mafiosa, è mafiosa?
Il tutto mafia ha
favorito a Roma i magistrati che lo hanno imposto, e ha danneggiato la città,
gravemente, per otto lunghi anni ormai. Pignatone presiede il Tribunale del
Vaticano, il suo vice Prestipino è il suo successore a Roma, Procuratore capo.
Sull’assoluzione del sindaco
Alemanno, dalle accuse di mafia e di avere favorito, lui ex picchiatore
fascista, la coop rossa di Buzzi, uno non sa che dire, la giustizia in Italia è,
al meglio, complicata. Ma quanti danni non ha fatto la Procura siciliana a Roma
col suo canone mafioso. Un disastro. Mentre non ha perseguito la mafia romana
dei vigili urbani che perseguitava il sindaco Marino, e anzi ha mandato il
sindaco benemerito a processo, benché senza fondamento.
“A
Firenze il mattone si conferma bene rifugio per eccellenza e una casa su
quattro viene acquistata per investimento, non per abitarci. E addirittura il
74 per cento degli acquisti sono effettuati in contanti”. Addirittura, tanto è
l’amore per Firenze, niente mafie.
A
Bolzano e provincia (Alto Adige, Sud Tirolo), area al settanta per cento
tedescofona, almeno 2.500 tra medici e infermieri, una buona metà del totale in
servizio pubblico, non si sono voluti vaccinare. Ma senza denunciarsi e senza
essere denunciati: leAsl hano molti problemi a individuarli, per poter
programmare l’assistenza in casi di contagio. Omertà?
Dei
115 che, successivamente, dopo un mese, sono stati sospesi dal servizio, solo
un 10 per cento si è vaccinato, gli altri sono certi di essere reintegrati.
Si
è inventato il cashback per favorire Nexi e le altre carte di credito, e lo si
paga caro, quasi 5 miliardi di soldi pubblici (una cifra énaurme). Giustificandolo con l’antimafia – “sono le mafie che
comprano in contanti”.
Cioè,
si crea, e si finanzia, un’antimafia che è una mafia – atipica, certo, non
spara, non che si veda.
Napoli
“Aggiustatutto” è il nuovo mestiere di Napoli, dopo la
pandemia, per far fronte alla nuova disoccupazione, ma anche alla nuova domanda
– stare troppo a casa crea disordine. In linea con la vecchia teoria di Alfred
Sohn-Rethel, il filosofo tedesco che a Napoli fra il 1924 e il 1926, frequentando
pescatori e officine meccaniche, elaborò il saggio “L’ideale dello sfascio” - “Das Ideal des Kaputten. Über neapolitanische
Technik” (poi ricompreso nella raccolta “L’invitation au voyage zu Alfred
Sohn-Rethel”, 1979): da ogni cosa se ne trae un’altra.
Due
inchieste a San Marzano, su due casi di passate di pomodoro egiziane che
sarebbero state spacciate per italiane, bastano a Milena Gabanelli e al “Corriere
della sera” per tuonare contro, una paginata. Con accuse subordinate di
caporalato e sfruttamento schiavistico. Mentre la raccolta del pomodoro,
secondo l’associazione di settore, Anicav, è meccanizzata, “per il 100 per
cento al Nord e per oltre il 90 per cento nel bacino Centro Sud”. Dove il
restante 10 per cento riguarda principalmente San Marzano, “prodotto di qualità
che va raccolto a mano”, e colture limitate di collina con forti pendenze.
San
Marzano come la Terra dei Fuochi. Quando tutta la Lombardia e mezza Emilia
trattano i rifiuti velenosi di mezza Europa, inquinando fino alle falde
idriche. Che a San Marzano si indaghi su due possibili frodi, non accertate, su quantitativi
limitati, denunciate da altri operatori locali (meridionali), mentre non si
indaga in Lombardia sul commercio di sostanze velenose non degradabili, questo
naturalmente non è caporalato, e quindi non fa notizia. Anche perché è diffuso,
benché criminoso, e da decenni.
È
l’Italia, l’idea dell’Italia: Edith Bruck, reduce dalle persecuzioni
antisemite, nelle quali ha perso i genitori, arriva a Napoli, giovane ballerina di
fila, da avanspettacolo, e ritorna a vivere, confida a Lorenzo Guadagnucci
sulla “Nazione”: “Arrivai in Italia nel ’54 e a Napoli per la prima volta mi
sentii davvero accolta. C’era un’atmosfera che faceva venire voglia di
rimanere, pur senza capire una sola aprola d’italiano. Poi arrivai a Roma”.
Gianluigi
“Gigio” Donnarumma, di Castellamare di Stabia, calciatore (portiere) e Mino
Raiola, di Nocera Inferiore, residenza a Montecarlo, procuratore, sono al top
del turbo capitalismo, facendosi pagare, molto, sia l’atleta che il suo
patrocinante, per non giocare. Lo sceicco ElKhalifa del Paris Saint Germain si
è preso in costoso comodato il portiere non per farlo giocare – ha già un
ottimo portiere, assieme ad altri cinque, quindi ne avrà sette (in una rosa di
ben quaranta titolari) – ma per il lustro, e in conto future plusvalenze da
cessione. Napoli non manca mai d’ingegno, sia quella porosa di W.Benijamin, sia
quella riparatrice di Sohn-Rethel: inventiva e applicata. Perché non è, non è mai stata,
la Lombardia?
Prima
tutti a vaccinarsi, al punto che non ci sono abbastanza vaccini in dotazione.
Poi, a metà giugno, chiuse le scuole, centri vaccini deserti. Le Asl vanno a cercare
i prenotati uno per uno e non li trovano. Napoli è sempre rapida, e eccessiva,
nelle decisioni.
Montigelli è andato a Castellammare per il dopo-Europeo Rai e, rifiutandosi i familiari di Donnarumma di esibirsi, fa inquadrare il terrazzo di un villino con dei panni stesi ad asciugare. Il cliché del Sud è indistruttibile.
Nessun commento:
Posta un commento