Appalti, fisco, abusi (204)
Si
sia vittime di un’ammenda o verbale avventato, in base al codice della strada, con
richiesta di soldi e cancellazione di punti, da parte di un-\a vigile\ssa, gli
stessi, né il dirigente che esamina e avalla la contestazione, sono responsabili.
Non per inavvertenza né per incapacità. Anche se vi hanno costretto a defatiganti
e costose procedure di ricorso – non al Prefetto, per il quale vale solo l’ente
sanzionatore, cioè il vigile urbano stesso e il Gruppo di appartenenza. Una
giustizia padronale.
Semplificazione,
semplificazione. Il 730 precompilato necessiterebbe la lettura di 133 pagine di
istruzioni, a corpo minuto. Semplice, no?
Il
Piano di Riconversione e Resilienza europeo si basa, per la parte italiana,
nell’ammodernamento delle infrastrutture. Cioè in investimenti a gara, in appalti.
Non c’è appalto che non venga contestato al Tar. Con successivo ricorso al
Consiglio di Stato. Quindi non c’è appalto che non ritardi di due anni la
commesa – è la causa maggiore della “perdita” dei finanziamenti europei per le
opere nelle aree sfavorite. Ma si può andare anche oltre i due anni: in Toscana
si è arrivati a otto anni, per l’affidamento delle autolinee regionali, per un
nugolo di ricorsi degli eclusi, comprese le Ferrovie, contro il vincitore, le
ferrovie francesi. E forse non è finita: si studia un ricorso alla Corte Europea.
Nei
ricorsi i ricorrenti chiedono normalmente l’“accesso agli atti”. Che sembra dovuto
– sono gli atti della gara d’appalto, di come e cosa ha concordato chi ha
vinto. Ma non è una garanzia di terzietà: il concorrente bocciato vuole solo
sapere il know-how di chi ha vinto i suoi conti, la sua organizzazione, l’organizzazione
del servizio da rendere. La concorrenza nella procedura italiana non è equità,
ma un modo di imbrogliare, sempre, le carte.
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