Cronache dell'altro mondo (127)
Britney Spears, che intanto ha prodotto quattro album, di successo, ha capitanato un tour che ha fatturato 131 milioni di dollari, si è esibita per quattro anni in uno spettacolo di successo a Las Vegas, è da dieci anni sotto conservatorship, sotto tutela. Del padre e di un avvocato che lei non ha scelto. Un regime più rigido della tutela, poiché riguarda anche la vita personale e quotidiana. Questo perché, per l’uso di stupefacenti, era entrata in una clinica di disintossicazione - di sua volontà. In un paese che si fa bandiera della libertà.
Due settimane di spoglio e maggioranza di pochi voti per Eric Adams, su Kathryn Garcia, alle primarie del partito Democratico a New York per la candidatura a sindaco di New York – cioè per l’elezione a sindaco (a New York chi vince le primarie Dem darà automaticamente sindaco, i Repubblicano sono pochi): ottomila voti su un milione circa. “Una procedura di conteggio pasticciata porta all’attenzione nazionale la lunga storia cittadina di cattiva gestione del voto”, minimizza “The New Yorker”. Due settimane per scrutinare i voti per posta. E il “voto anticipato”. Con esiti da accettare, ma non controllabili.
Dopo il voto, l’ufficio elettorale aveva detto che avevano votato 800 mila persone. Ora risulta che hanno votato 940 mila. Il voto alle primarie di New York è complicato quest’anno perché si è introdotta la preferenza: l’elettore poteva indicare cinque candidati, in ordine di preferenza.
Ha vinto Adams, nero, come vuole il politicamente corretto, anche se poliziotto, e uomo di varia opinione - è stato a lungo Repubblicano. Un voto etnico: Garcia vince a Manhattan, Adams a Harlem, Queens e altri quartieri popolari.
La popolazione dell’Alabama è al 28 per cento nera. Ma non decide le elezioni, grazie ai regolamenti elettorali, in termini di residenza e alfabetizzazione, e al gerrymandering (la configurazione delle circoscrizioni elettorali).
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