Il
Senato del Texas ha applicato la cancel culture
a Martin Luther King. Né “I have a dream” né la “Lettera da una prigione di
Birmingham” si possono insegnare a scuola. Il Senato del Texas è evidentemente
repubblicano, ma non senza titolo per decidere, ai termini della cancel culture.
Afroamericani in battaglia
sui social contro la ginnasta italiana Vanessa Ferrari e in difesa del loro
idolo Simone Biles, per un commento razzista che però non c’è mai stato. Un
commento contro Biles era stato postato da un’altra ginnasta italiana, Carlotta
Ferlito, che alla finale alla trave ai mondiali di Anversa, 2013, era stata
declassata di un posto, fuori medaglia, per un ricorso vinto da Biles. Il
commento di Ferlito era: “La prossima volta io e Vanessa (Ferrari, n.d.c.) ci
dipingeremo il volto di nero per vincere”.
Biles è alta 1,43, per 47
kg.. Ferrari 1.46, per 47 kg.. Ferlito 1,60, per 55 kg. È diverso il peso
specifico – o anche questo è razzismo? Agli americani non piace perdere, come
alle italiane, e gli afroamericani evidentemente sono americani. Biles è già
stata dichiarata in America, prima dell’Olimpiade di Tokyo, “la più grande
atleta del mondo”
Dopo oltre cento anni la squadra di baseball di
Cleveand cambia nome: non più “Indians”, nome ora irrispettoso dei nativi
americani, ma “Guardians”. Lo stesso aveva fatto un anno fa esatto la squadra
di football americano di Washington, i “Redskins”, che si erano ribattezzati
anonimamente , dopo il 1937, Washington Football Team.
Ha fatto campagna contro Trump, prima e dopo la sua
elezione a presidente nel 2016, autore anche di un best-seller anti-Trump, “Elegia americana”,
commentatore per quattro anni anti-Trump di “The Atlantic” e opinionista del
“New York Times”, ma ora è un trumpiano convinto. Al punto da concorrere per il
Senato in Ohio, dove la vittoria per un repubblicano è improbabile, agitando i
temi di Trump, per primo la vittoria rubata da Biden. È James David Vance,
barbuto quarantenne. È anche affermato venture
capitalist – per questo si suppone che attaccasse Trump – e come tale si
presenta.
Afroamericani in battaglia sui social contro la ginnasta italiana Vanessa Ferrari e in difesa del loro idolo Simone Biles, per un commento razzista che però non c’è mai stato. Un commento contro Biles era stato postato da un’altra ginnasta italiana, Carlotta Ferlito, che alla finale alla trave ai mondiali di Anversa, 2013, era stata declassata di un posto, fuori medaglia, per un ricorso vinto da Biles. Il commento di Ferlito era: “La prossima volta io e Vanessa (Ferrari, n.d.c.) ci dipingeremo il volto di nero per vincere”.
Biles è alta 1,43, per 47 kg.. Ferrari 1.46, per 47 kg.. Ferlito 1,60, per 55 kg. È diverso il peso specifico – o anche questo è razzismo? Agli americani non piace perdere, come alle italiane, e gli afroamericani evidentemente sono americani. Biles è già stata dichiarata in America, prima dell’Olimpiade di Tokyo, “la più grande atleta del mondo”
Dopo oltre cento anni la squadra di baseball di Cleveand cambia nome: non più “Indians”, nome ora irrispettoso dei nativi americani, ma “Guardians”. Lo stesso aveva fatto un anno fa esatto la squadra di football americano di Washington, i “Redskins”, che si erano ribattezzati anonimamente , dopo il 1937, Washington Football Team.
Ha fatto campagna contro Trump, prima e dopo la sua elezione a presidente nel 2016, autore anche di un best-seller anti-Trump, “Elegia americana”, commentatore per quattro anni anti-Trump di “The Atlantic” e opinionista del “New York Times”, ma ora è un trumpiano convinto. Al punto da concorrere per il Senato in Ohio, dove la vittoria per un repubblicano è improbabile, agitando i temi di Trump, per primo la vittoria rubata da Biden. È James David Vance, barbuto quarantenne. È anche affermato venture capitalist – per questo si suppone che attaccasse Trump – e come tale si presenta.
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