sabato 17 luglio 2021

Ecobusiness

“L’altro giorno  la Commissione europea ha comunicato che anche le produzioni di nicchia, Ferrari, Lamborghini. Maserati, McLaren, dovranno adeguarsi entro il 2030 al full electric – tra nove anni cioè: “Questo significa che a tecnologia costante, con l’assetto costante, la Motor Valley la chiudiamo”. A lamentarsi non è un arcigno difensore dell’inquinamento, né un patito dei motori rombanti, ma il ministro per la Transizione Ecologica, Cingolani. Uno scienziato che sa di che si parla. Motor Valley significa un distretto industriale padano ad alta tecnologia, senza concorrenti al mondo.
Cingolani si era già segnalato per dire quello che tutti sanno – ma non si scrive: “Se milioni di italiani continuano a circolare su Euro 0, o 1 o 2, non è è perché amano le auto inquinanti ma perché non possono permettersi una ibridi o una full electric”. Ma soprattutto, cosa che solo questo sito sembra dì sapere prospettare: “Anche ammesso che domani riuscissimo a trasformare il parco auto, non avremmo energia rinnovabile a sufficienza”. Ricaricheremmo le batterie con elettricità da combustibili fossili - con  molta elettricità, da molti combustibili fossili.
Si firmano carte belle e impegnative, e si organizzano G20 per acqua e aria pulite, ma non di dice la verità: che tre quarti della CO2 è messa in circolo da Cina e India, con la Russia, l’Australia e gli Stati Uniti di supporto. Gli accordi di Parigi non sono una questione di buona volontà personale, di chiudere l’interruttore della luce, o lavorare senza condizionatori, e senza riscaldamento.

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