giovedì 29 luglio 2021

Ecobusiness

Per la produzione di bitcoin la Cina emette tanta CO2 quanto tutto il Portogallo per l’insieme delle sue attività, 57 milioni di tonnellate l’anno.
Cina, India, Russia, Brasile non si sono impegnati al G20 di Napoli a limitare l’aumento della temperatura a 1,50°, e a una data certa per l’abbandono del carbone. È un fallimento? Il ministro Cingolani dice di no: i quattro paesi hanno confermato gli accordi di Parigi. Cioè le buone intenzioni – siamo ancora alla politica buonista del presidente Obama, per cui basta l’intenzione.
Oggi è l’Overshoot Day, il giorno dello “sforamento”, in cui il mondo va in rosso nei suoi assetti naturali. Si mangia il patrimonio, si direbbe in termini economici - la rendita non bastando più, si consuma il capitale. Per cinque mesi e più consumeremo beni naturali senza ricostituzione degli stessi.
Non è una novità. Era così già nel 2019: già allora a fine luglio la Terra entrava in rosso. Poi, col coronavirus e le parziali chiusure, nel 2020 ha guadagnato quasi un mese, cadendo il 22 agosto.
Rileva il consumo di risorse naturali un Global Footprint Network, un’associazione privata non profit. La cosa va avanti da anni. Esattamente dal 1970 – nel 1970 l’Overshoot cadde l’1 gennaio (1971), cioè non ci fu. Da quando l’ecologia diventò un’industria. Promossa dai maggiori inquinatori in America, le Sette Sorelle del petrolio, i Big Three dell’automobile, e le loro banche, Chase e First National City Bank (Citibank).  

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