sabato 31 luglio 2021
Il favolello del parlare coatto
Uno dei favolelli di Camilleri, più lieve del solito – un bambino “sente” il metallo, quindi le monete cadute, perdute, abbandonate: una miniera sensoriale. Nel ricorrente background fascista di provincia, di paese: camicie nere, podestà, federale, salute al duce, tacchi, viltà. E scurrilità, una novità che potrebbe fare filologia: il parlare coatto di oggi, maschile e femminile, “che cazzo”, “mi sono rotto il cazzo”, “fanculo”, eccetera, era fascista, da Mussolini in giù – c’era qualcosa che disturbava in Grillo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento