venerdì 23 luglio 2021

Le idee nella spazzatura

“Avviene con le nostre pattumiere come con le nostre idee. Come conoscere i loro vero destino una volta che le abbiamo lasciate andare nel mondo? Mme Dodin”, la portiera che lamenta ogni mattina di dover raccogliere i rifiuti, “è la realtà del mondo”. La mattina presto, fino alle 6,30, quando il ribaltabile della nettezza urbana irrompe nella rue Sainte-Eulalie, Mme Dodin s’intrattiene col suo amico lo spazzino Gaston, dopo l’immane sforzo di trasportare la pattumiera condominiale sull’uscio,  e con Mlle Mimì, una vergine matura, affittacamere, che abita di fronte, sui destini del palazzo e del mondo. A beneficio anche dei condomini, le sere d’estate quando si dorme con le finestre aperte.
Un lungo racconto sulla portiera del condominio ossessionata dai rifiuti – benché ancora non in regime di differenziata (siamo nel 1954, anche se il racconto poi confluirà nella tarda raccolta “Des Journées entières dans les arbres”, 1982). Un esercizio di abilità - tutto è materia di racconto – e un divertimento, per la scrittrice, che a ogni ripresa si vede intenta a cercare per questo niente un nuovo tornante, e anche per il lettore. La surrealtà della realtà più banale – “avviene con le nostre pattumiere come con le nostre idee. Come  conoscere il loro vero destino una volte che le abbiamo lasciate andare nel mondo? Madame Dodin è la realtà del mondo”..
Madame Dodin è una che “si rifiuta a qualsiasi compromesso con l’umanità”. Ha lasciato i due mariti, perché bevevano. E i due figli, dai quali si tiene lontana. Gaston, il suo giovane interlocutore, quarant’anni, “uno spazzino che canta in latino”, seppure di messa, lo tiene anche lui a distanza, del resto non ci potrebbe andare a letto, essendo sui sessanta. Si fann gavettoni e altri scherzi maneschi, perché, dice lui a lei, “non ti stanchi mai di trovare trucchi per rompere i coglioni”. 
Marguerite Duras,
Madame Dodin, Folio, pp. 77 € 2

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