Le idee nella spazzatura
“Avviene
con le nostre pattumiere come con le nostre idee. Come conoscere i loro vero
destino una volta che le abbiamo lasciate andare nel mondo? Mme Dodin”, la
portiera che lamenta ogni mattina di dover raccogliere i rifiuti, “è la realtà
del mondo”. La mattina presto, fino alle 6,30, quando il ribaltabile della
nettezza urbana irrompe nella rue Sainte-Eulalie, Mme Dodin s’intrattiene col
suo amico lo spazzino Gaston, dopo l’immane sforzo di trasportare la pattumiera
condominiale sull’uscio, e con Mlle
Mimì, una vergine matura, affittacamere, che abita di fronte, sui destini del
palazzo e del mondo. A beneficio anche dei condomini, le sere d’estate quando
si dorme con le finestre aperte.
Un
lungo racconto sulla portiera del condominio ossessionata dai rifiuti – benché
ancora non in regime di differenziata (siamo nel 1954, anche se il racconto poi
confluirà nella tarda raccolta “Des Journées entières dans les arbres”, 1982).
Un esercizio di abilità - tutto è materia di racconto – e un divertimento, per
la scrittrice, che a ogni ripresa si vede intenta a cercare per questo niente
un nuovo tornante, e anche per il lettore. La surrealtà della realtà più banale
– “avviene con le nostre pattumiere come con le nostre idee. Come conoscere il loro vero destino una volte che
le abbiamo lasciate andare nel mondo? Madame Dodin è la realtà del mondo”..
Madame
Dodin è una che “si rifiuta a qualsiasi compromesso con l’umanità”. Ha lasciato
i due mariti, perché bevevano. E i due figli, dai quali si tiene lontana.
Gaston, il suo giovane interlocutore, quarant’anni, “uno spazzino che canta in
latino”, seppure di messa, lo tiene anche lui a distanza, del resto non ci
potrebbe andare a letto, essendo sui sessanta. Si fann gavettoni e altri
scherzi maneschi, perché, dice lui a lei, “non ti stanchi mai di trovare
trucchi per rompere i coglioni”.
Marguerite
Duras, Madame Dodin, Folio, pp. 77 €
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