Ombre - 571
Vinca inaugura oggi il
restauro della Via dei Tedeschi. Realizzato dal Cai, dal Comune di Fivizzano,
di cui Vinca è frazione, e dal Parco delle Apuane. È la strada costruita dagli
abitanti del piccolo borgo apuano durante l’occupazione, per consentire
l’approvvigionamento della Linea Gotica. Una costruzione, si dice, che permise
agli abitanti di sfamarsi, lavorando in cambio di un pezzo di pane.
Vinca fu vittima di una rappresaglia
di più giorni, da parte del “monco” Walter Reder, quello che poi si illustrerà
a Marzabotto, con 142 vittime. Tutti quelli che Reder riuscì a scovare in più
giorni di rastrellamenti, durante i quali fece bruciare a più riprese il paese.
“Manifestazioni da Aosta a
Palermo contro il green pass”. Ma quanti sono i no vax di cui ci ingombrano le
cronache? Qualche milione? Centinaia di migliaia? Decine di migliaia? No,
mille, duemila per piazza. E ora che
negli Stati Uniti le destre fomentano la vaccinazione, rischiano di restare
soli.
“Manifestazione contro il
green pass obbligatorio: a Roma un migliaio di persone in piazza del Popolo”,
che ne contiene 200 mila – “Il Tempo”, cioè Giorgia Meloni.
“Il Messaggero” invece, da
sinistra, dice tremila: gioca a farci paura?
Narra l’inenarrabile
Ferrarella, il rappresentante di commercio della Procura di Milano al “Corriere
della sera”, in difesa del suo beniamino procuratore Storari, di quando ebbe
notizia che una donna in un’auto bianca aveva consegnato al “Fatto quotidiano”
le carte della loggia segreta Ungheria: “Solo pochi
giorni dopo la venuta del giornalista” (del “Fatto”, n.d.r.) la GdF aveva ricevuto
proprio dal pm Storari l’incarico di acquisire” tabulati, telecamere e “l’elenco
di targhe di auto bianche a Roma”.
“Tre milioni di italiani
rinunciano alle vacanze per paura del covid”,
calcola Confcommercio. “Il green pass devasta l’economia”, dichiara lo
stesso giorno Giorgia Meloni.
Lo dichiara alla
Versiliana, luogo d’incontri estivi a Marina di Pietrasanta. Per un pubblico
talmente numeroso che si è dovuto cercare una sede più vasta.
Dobbiamo dunque a Renzi –
a Davide Serra, il suo amico finanziere? – nel libro ora annuale con il quale
“si toglie i sassolini”, la notizia che la Rcs, l’editrice di Urbano Cairo, è
sotto scacco del fondo Blackstone, dopo avere perduto la causa per la vendita
della sede storica del quotidiano. Blackstone pretende da Rcs 600 milioni di
danni. Causa di cui gli azionisti Rcs non sanno nulla dai prospetti, e contro
la quale non c’è in bilancio alcun accantonamento conservativo.
Non si smentisce il Csm
nel boicottaggio della riforma della Giustizia Draghi-Cartabia. Con un parere
negativo non richiesto, e non deliberato, ma comunicato ai media. Solo che,
questa volta, pare che la presidenza non sia onoraria: presidente del Csm è il
presidente della Repubblica, e Mattarella ha zittito le voci.
Nel Csm, non si dice per
patriottismo, ma si annida tutto il marcio della magistratura. Non da ora, molto prima di Palamara.
La legge Zan? “Un’arma di
distruzione di massa”: esagera Marco Rizzo, il capo del residuo partito Comunista,
con Carmine Saviano sul “Venerdì di Repubblica”? Sul fatto “bastava aggiungere
una riga alla legge Mancini”. Perché allora il ddl Zan? “Ti affidi ai diritti
civili solo perché non puoi dire nulla sui diritti sociali”.
Una decina di arbitri di
calcio di prima categoria truccava le note spese. E speriamo solo quelle.
Il ministro del Lavoro
Orlando fa il viso dell’armi agli industriali che volevano la ripresa dell’attività
in sicurezza, con i vaccini. Fare il viso dell’arme all’industriale è ancora il
marchio di fabbrica della sinistra?
Cioè, Orlando è di sinistra, uno che espone i lavoratori ai no vax, ai
neghittosi, e ai menefreghisti?
Un governo di larghe intese,
insomma di unità nazionale, non sa decidersi di imporre il vaccino a categorie
che lavorano a contatto con il pubblico: gli insegnanti, i sanitari, i commessi,
i camerieri, i cuochi, eccetera. Anche se la Costituzione lo impone – imporrebbe,
la Costituzione, come si sa, è opinabile.
Agli europei di pallamano
su spiaggia le nazionali norvegesi si rifiutano di indossare il bikini
regolamentare e indossano i pantaloncini. A maggio le giocatrici tedesche di
beach volley Karla Boger e Julia Sud hanno minacciato di non giocare in Qatar,
dove la federazione locale pretendeva i pantaloncini. È l’unione delle razze,
le norvegesi qatariote?
Maria Chiara Carrozza, già
ministra di Letta, da Letta messa a capo del Cnr, chiama subito alla direzione
generale un altro Dc di stretta osservanza, il direttore generale di Roma Tor
Vergata – la vecchia risposta di Andreotti alla Sapienza che votava rettori
Ruberti e Tecce, di sinistra. La ricerca è Dc pura e dura – l’energia invece
(Eni, Enel)) pure, ma alla Renzi, con aperture.
Social changes, organizzazione
americana riconducibile al partito Democratico, ha finanziato nel 2019 le
campagne elettorali anche in Italia, alle Europpe e alle Regioali. Ma due su
tre dei candidati che ha sponsorizzato non sono stati eletti: un patrocinio a
perdere?
Esce nel silenzio compatto
– con la sola eccezione del “Corriere della sera” - il libro denuncia del
professor Donati, specialista di doping atletico, 400 pagine, sulla trappola
tesa ad Alex Schwazer dalla Wada, oggi World Athletics, per escluderlo dall’Olimpiade
brasiliana. Un intrigo condannato già in Tribunale, che Donati fa risalire agli
interessi (cinesi?) dentro la Wolrd Athletics. La purezza nello sport ha un
costo.
Pogacar per contro vince
il Tour “volando”, con prestazioni che non hanno nulla di “umano”, di valori muscolari,
respiratori, di peso, di agilità, riscontrabili, misurabili. Come già l’americano
Armstonrg vent’anni prima, che vinse
nove Tour di fila sempre drogandosi.
Si sa ma non si interviene:
bisogna creare il campione, che ispiri le folle per qualche anno, poi, quando
se ne sarà trovato un altro, si può sempre procedere contro il precedente, come
con Armstrong.
Pogacar che non è una novità. Nel Tour precedente aveva girato nelle quattro
tappe di montagna più velocemente di ogni altro campione nella storia – tutt’e
quattro le tappe e le montagne a velocità record.
Il calciatore brasiliano
Léo Sena, in forza allo Spezia, no vax, insieme con un altro compagno di squadra,
brasiliano anche lui, positivo, ha infettato mezza squadra e tutto lo
spogliatoio tecnico della squadra ligure. Il danno è milionario – in termini di
ritardata preparazione, con conseguente difficoltà in campionato e probabile
retrocessione.
Ma il calcio non è gioco
di squadra? Sotto la forma della libertà di giudizio, il virus ha infettato la libertà di comprendonio.
Malan, senatore valdese,
lamenta che la protesta dei vescovi sulla legge Zan sulla base del concordato
Italia-Santa Sede sia rimasta inascoltata. Tacciono i cattolici, i tanti al
governo. Sono per l’aumme-aumme?
La
Uefa multa lo Spezia per quasi mezzo milione, e ne inibisce il mercato per due
anni. Per lo stesso problema, compravendite al di fuori del fair-play finanziario, ha multato il
miliardario Manchester City per tre-quattrocentomila euro. Il City è di
proprietà di uno degli sceicchi arabi con i quali il presidente della stessa
Uefa, Ceferin, è in affari, milionari.
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