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Sondrio appresta le difese contro Cimbri
È risentito a Sondrio come un assalto, più che una
sorpresa, o un investimento, l’ingresso di Unipol col 9, o il 10, per cento nel
capitale del gruppo.
A un mese dall’annuncio di Cimbri, l’ad del gruppo bolognese, il
gruppo valtellinese continua a evitare commenti. Le consultazioni fra i gestori
e i soci di riferimento (gruppi politici, e sociali) sono prudenti. Ma nel
segno della diffidenza.
In teoria i gestori sono autonomi, la proprietà è
diffusa - piccoli azionisti, e una decina di fondi d’investimento. Ma ci sono,
anche se non codificati, dei “soci di riferimento”: le cosiddette “istituzioni”. La galassia “bianca”, per intendersi,
ora anche un po’ leghista. Che diffida. Del gruppo emiliano e del suo ad Cimbri,
molto aggressivi ultimamente. Dopo aver conquistato cioè Bper, l’ex Popolare Emilia
Romagna.
L’attesa è che Cimbri proponga a Sondrio la fusione
che con Bper progettava con Bpm, ora praticamente fallita – sempre per l’aggressività
del proponente. Mentre Sondrio progettava sì un allargamento, ma come
acquirente. E a piccoli passi, come vuole la sua ormai lunga storia.
Il silenzio non significa inoperosità. I contatti
sono continui su come meglio difendersi da Unipol. Senza ancora nessun contatto
col gruppo bolognese.
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