Tycoon in volo per vendere internet spaziale
Sembra
una cosa goliardica e quasi fantascientifica, il viaggio suborbitale dei neo
ricconi, Branson, Bezos e Musk, una decina di minuti sparati da un razzo. È
invece una promozione di internet spaziale, una banda larga celeste, al costo
fra i 30 e i 100 euro al mese. Branson con Virgin Media, Bezos con Blue Origin,
Musk con Space X.
Musk
è partito per primo. La sua Starlink in due anni ha già posizionato 1.600 satelliti
a bassa orbita, fra i 1.100 e i 1.325 km. dalla Terra, mobili. E avrebbe già
raccolto mezzo milione di abbonamenti, a 100 euro al mese, per connessione tra
i 50 e i 150 megabit al secondo – punta al milione entro l’anno. Bezos ha in
progetto Amazon Kuiper, un investimento da dieci miliardi di dollari, per una costellazione
di 3.200 satelliti su orbite dimezzate rispetto alla Starlink di Musk.
Ma
prima di tutti è arrivata l’europea Eutelsat, che ha una quota del 24 per cento
di OneWeb, il gruppo di telecomunicazioni spaziali cerato dal governo britannico
col gruppo indiano Bharti Global. Eutelsat propone in una decina d apesi – in
Italia attraverso Tim – abbonamenti alla banda larga satellitare a partire da
30 euro al mese. Tim promoziona la novità con tremila abbonamenti a 19,90 euro
in più dell’abbonamento telefonico, con antenna e modem in comodato d’uso.
Uno
studio Eurconsult prevede a fine decade 110 milioni di utenti della banda larga
satellitare. Per un mercato da quasi 13 miliardi di dollari – 12,7.
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