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Vizi senza salvezza, amore senza tenerezza, Duras felice
Incontro
con la scrittrice a 76 anni, non sugli amori in realtà, ma sulle sue grandi malattie,
“emersa solo a giugno scorso da nove mesi di ospedale”. Duras le enumera: “La
prima volta, vent’anni fa, fu per una cirrosi del fegato (normalmente incurabile,
n.d.r.); nove anni fa fu per alcolismo; questa volta per le sigarette, ma
fortunatamente non era cancro”.
Di
amorevole c’è però l’accenno al compagno di dieci anni ormai, dedicatario di
tutte le sue ultime opere, Yann Andréa, 38 anni all’epoca, omosessuale, che
vigila paziente, soprattutto sul’alcol. Specialmente incattivita con se stessa
per l’alcolismo: “Tre volte ho chiuso e tre volte ho ricominciato” – “l’alcol
non consola, non riempie i gap psicologici, tutto quello che rimpiazza è la mancanza di
Dio”.
La
sua scrittura mette saggia in quadro: “Non sono cresciuta con molti libri. La
mia ispirazione è quello che ho vissuto”. Scrivere richiede una particolare abilità:
“Scrivere non è solo raccontare storie… è il racconto di una storia, e l’assenza
di una storia. È raccontare una storia attraverso la sua assenza”. L’amore c’è nei suoi racconti ma senza
tenerezza. “Scrivo di amore sì, ma non di tenerezza”. La tenerezza escludendo
come sentimentalismo, nota l’intervistatore: “Non mi piacciono le persone tenere.
Io stessa sono molto hash (dura,
n.d.r.). Quando amo qualcuno lo desidero. La tenerezza suppone l’esclusione del
desiderio” - contraddicendo probabilmente il rapporto con Andréa.
Dura
anche con la recitazione, che pure ha praticato molto, come regista, al cinema
e in teatro: “La recitazione non aggiunge nulla a un testo. Al contrario, lo diminuisce – riduce la sua immediatezza
e profondità, indebolisce i suoi muscoli e diluisce il suo sangue”.
Harsh anche, ma forse autobiografica,
con le sue donne, le donne dei suoi racconti: “Vedono tutte chiaramente e
lucidamente. Ma sono imprudenti, imprevidenti. Tutte rovinano le loro vite.
Sono molto timide; hanno paura delle strade e dei posti pubblici: non si
aspettano di essere felici”.
Alan
Riding, Duras and her thoughts of Love,
“The New York Revievìw of Books”, 26 marzo 1990, free online
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