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Camilleri cronista in Sicilia
Geremicca,
che nel1997 preparava a Palermo l’edizione locale del quotidiano romano, ebbe
l’idea dì invitare a collaborare Camilleri, allora non ancora il mostro sacro
che sarebbe diventato con i film. Sui
temi di attualità in Sicilia. Camilleri, che non viveva stabilmente in Sicilia,
fu inizialmente riluttante: “La verità non la so raccontare”, obiettava, “c’è
più fantasia nella realtà che in tutti i miei romanzi messi assieme”. Ma poi scrisse trenta articoli, che sono qui
raccolti, dal 29 ottobre 1997 al18 aprile 1999 – probabilmente avrebbe gradito
l’invito a collaborare all’edizione nazionale, come poi avvenne.
Il
Camilleri giornalista è col freno tirato. Sorvegliato, perfino molto. Ma gli
umori non mancano. A favore del Ponte sullo Stretto, contro gli ambientalisti
di professione. O contro la giustizia
dei giudici, che non cessano di stupire:
“Quelle fughe al di sotto di ogni sospetto”, poteva scrivere 22 anni fa, di come
la giustizia funzionava - e funziona, cioè non funziona: metteva in libertà i
capimafia, per cavilli incomprensibili, un capriccio. Ricorda il “noi” e “loro”
delle vecchie borghesie meridionali, per “loro” intendendosi la criminalità,
una società separata - quando c’era ancora al Sud una borghesia, poi distrutta dalle
mafie e dalle antimafie insieme. Con una considerazione semplice, al primo “pezzo”
della collaborazione: “Come avrebbe fatto a fiorire l’albero di Falcone?”, a
Palermo, senza Palermo stessa, la Sicilia, il sentiment antimafia.
Uno
degli ultimi “pezzi”, il 17 gennaio 1999, lo azzarda in trasferta, a Milano (“nove
omicidi in dieci giorni, o all’incirca”),
a proposito del razzismo, contro la Sicilia, e contro gli immigrati, di cui pure
Milano fa uso in abbondanza: “Siamo solo agli inizi di un movimento migratorio
di proporzioni colossali, che bisognerà regolamentare con leggi extra-nazionali”. Un Camilleri posato, ma non meno acuto.
Una
pubblicazione di culto, per camilleriani e non.
Federico
Geremicca (a cura di), La Sicilia
secondo Camilleri, “la Repubblica-Palermo”, pp. 120, gratuito col
quotidiano
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