Cronache dell’altro mondo - cancellate (134)
La campagna del politicamente corretto, sotto la
specie della cancel culture, si
estende alle pietre. E agli uccelli. L’università di Wisconsin-Madison ha appena
rimosso un grosso masso, estratto nel 1925 e posto su uno zoccolo monumentale
come originale monumento in memoria di un geologo rinomato studioso dei
depositi glaciali, ed ex presidente dell’università, Thomas Crowder Chamberlin.
La Black Student Union e altre organizzazioni hanno chiesto e ottenuto la
rimozione perché, per l’inaugurazione, il “Wisconsin State Journal” usò un
termine razzista, “negro”, per descrivere larghi ammassi di rocce scure –
quello rimosso è bianco.
Il “Washington Post” ha aperto un forum sull’“eredità
razzista” di molti uccelli. Dei loro nomi scientifici, spesso catalogati con
nomi di “schiavisti, suprematisti e ladri di tombe”, o di chi usava termini
razzisti, cioè la “N-word” –la parola “negro”. Il giornale esemplifica col caso
del naturalista inglese Alfred Rissell Wallace, che “usava frequentemente la
parola N” e ha sei differenti specie di uccelli col suo nome. Ci sono anche uccelli
che hanno il nome di gente che lottò per la causa del Sud nella guerra civile,
o depredò le tombe di indiani per studi “scientifici”, o comprava e vendeva
schiavi.
Non ci sono stati all’Olimpiade di Tokyo gli attesi
gesti di protesta politica degli atleti, non di singoli né delle squadre –
nemmeno l’inginocchianento prima delle gare. L’assenza di gesti eclatanti è rilevata
nella stampa americana, e addebitata alle politiche restrittive del Cio, il
Comitato Olimpico.
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