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Cronache dell’altro mondo – in ritirata (136)
“Le femministe bianche vollero
l’invasione”, può titolare “The Nation”, settimanale progressista: “Le donne
afghane mai chiesero i bombardamenti americani”.
Venti anni fa, al momento dell’invasione
dell’Afghanistan, e poi dell’Iraq, il presidente Biden, allora senatore, si
annoverava tra i “falchi”, i sostenitori. Da vicepresidente di Obama, a partire
dal 2008, è passato progressivamente tra le “colombe”, l’occupazione tramutando
in missione di pace, per la formazione delle forze di sicurezza afghane –
quelle che ora si sono arrese prima ancora di essere minacciate dai Talebani.
L’argomento principale dei media è, malgrado la
drammaticità delle immagini da Kabul, non la ritirata dall’Afghanistan,
un disastro, ma la vaccinazione: la guerra tra i pro e i contro, e
la terza vaccinazione, di rinforzo. Il presidente Biden, che non ha voluto
commentare il ritiro disorganizzato da Kabul,
farà domani una conferenza stampa sul tema, sulla vaccinazione, sul
terzo “shot”. Aveva prima promosso un aiuto per la vaccinazione nei paesi poveri, ora punta sulla terza dose: sempre per produrre, e vendere più vaccini?
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