Cronache dell’altro mondo - native (133)
“L’estate dei nativi”, può titolare “La Lettura”:
quest’anno arti e lettere sono tutte nel segno degli (ex) pellirossa. Di tribù
minori – le tribù non sono ancora negate - per maggiore equanimità. Louise
Erdrich, una ojibwe, ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa, il massimo
premio americano, con “The Night Watchman”. Natalie Diaz, mojave (ma è anche
mezzo latina), lo ha vinto per la poesia. Patricia Marroquin Norby, purepecha, è
diventata la prima curatrice nativa del Metropolitan Museum di New York.
Joy Harjo, creek-cherokee (anche mezza francese), mantiene la carica di poeta laureato Usa
per l’anno in corso, anch’essa la prima nativa insignita del titolo. E c’è per
la prima volta, con Biden, un nativo al governo, una donna “Deb” (Debra Anne) Haaland, laguna pueblo, ministro dell’interno.
In precedenza c’erano nativi nella narrativa americana,
ma tra i personaggi, raccontati da bianchi. Il più famoso è Tony Hillerman – col tenente
di polizia navajo Joe Leaphorn.
Sono 574 le tribù
native riconosciute a livello federale
dal governo degli Stati Uniti. Con titolo cioè alla protezione legale come
minoranza, e alle licenze speciali per la vendita di alcolici e per il gioco di azzardo.
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