Cronache dell’altro mondo – o dell'Afghanistan elettorale (137)
Il presidente Biden s’inginocchia mentre
riceve le campionesse della Wnba, il torneo femminile di basket. Per onorare le
vittime nere della polizia? Per mostrare che è agile – cammina anche
saltellando?
La fuga dall’Afghanistan, lasciando nelle
mani dei Talebani quanti hanno operato in questi venti anni per un paese democratico, sarebbe stata “organizzata”, secondo la stampa progressista, dalla
presidenza per timore che i Repubblicani speculassero su una “nuova ondata” di
immigrati.
La Casa Bianca starebbe ferma alla deadline del 31 agosto, malgrado i
problemi di evacuazione da Kabul, per un calcolo temporale: calcola cioè che prima
si chiude l’Afghanistan, a qualsiasi costo, più tempo ci sarà per l’opinione pubblica
di rallegrarsi che non ci saranno altre vittime in quel Paese tra i militari americani.
In tempo cioè per il voto di mid-term,
il rinnovo parziale del Congresso e delle istituzioni statali ai primi di
novembre 2022.
Un’elezione suppletiva al Senato del Connecticut
ha visto il candidato repubblicano, Ryan Fazio, prevalere sul democratico per tre punti percentuali, in una circoscrizione (Greenwich, Stamford, New Canaan) dove
alle presidenziali Biden sopravanzò Trump di 25 punti.
La Reuters pubblica il rapporto Fbi sui
disordini al Congresso del 6 gennaio in cui si declassa l'assalto dei trumpiani
a un “disordine” senza “un complotto organizzato”. E senza una responsabilità
di Trump. Il 90-95 per cento degli indiziati di reato sono isolati – “one-off
cases”. Era organizzato “in gruppi paramilitari”, di estrema destra, Proud
Boys, Oath Keepers, un cinque per cento, forse, delle persone sotto accusa. Sono
sotto accusi poco più di 170 manifestanti, per assalto o impedimento ad agenti
di polizia. Escludendo i reati di “cospirazione sediziosa” e di “associazione a delinquere”.
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