Favole nel Novecento
Apologhi.
Lievi, di una visita, di un incontro casuale, di racconti tramandati, non veridici e
tuttavia reali, luoghi, atmosfere, personaggi simpatetici della letteratura,
Mörike, Weiblinger, Hölderlin. L’uomo dai molti libri un giorno scopre la vita: una ragazzina. Il figlio e fratello abbandonato è un uomo buono, e si guadagna
poteri taumaturgici sulle persone. La cronaca di Mörike e Waiblinger che
portano a passeggio H
lderlin
è la sola circostanziata, ed è anche interessante.
Una
scelta del “Fabulierbuch” di Hesse, un tentativo di riproposta dei fabliaux medievali, da Hesse mediati
attraverso il “Tesoretto”, interrotto dallo scrittore allo scoppio della
guerra, della Grande Guerra, che ne annientava le fantasie di un mondo buono.
La piccola raccolta si legge per la curiosità, per la persistenza di un
pubblico di lettori di Hesse, della sua narrazione semplice, perfino banale, nel
solforoso Novecento.
La
vecchia prefazione di Giorgio Cusatelli inquadra il “Fabulierbuch” e ogni
singolo racconto –con robusta acribia a distanza di trentacinque anni dalla
prima edizione.
Hermann
Hesse, L’uomo con molti libri,
Studio Tesi, pp. 123 € 12,50
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