venerdì 20 agosto 2021

Il calcio dei ricchi

C’è chi non può spendere da quasi due anni, avendo le entrate azzerate dal covid, e chi invece può spendere senza limiti, anche contro i regolamenti. Nel calcio. Sotto la mano benedicente di un certo Ceferin, persona al di sopra di ogni sospetto.
“La situazione è inedita e per certi versi assurda. Tutto è in mano a russi e arabi che non hanno limiti di spesa”. Tutto è il calcio: così Capello sintetizza il momento attuale del calcio in Europa in una pimpante intervista con Franco Vanni su “la Repubblica”. Russi e arabi senza un’idea di calcio, se non quella di spendere a gara. E senza vincoli di fair play finanziario – le loro squadre possono indebitarsi a volontà. Perché così l’ha stabilito la Uefa di Ceferin, quello che ha scoperto al vocazione calcistica del Qatar, in pieno deserto, e gli ha augustamente assegnato il Mondiale del 2022, invernale.
Capello ricorda anche che, prima di questo cedimento Uefa, “il nostro calcio era il più importante del pianeta”.
Ma non ci sono solo i Ceferin, il demone del denaro è ovunque: Donnarumma, spiega Capello, col suo trasferimento “non ha portato un euro al club”, che ne ha fatto un grande atleta - è andato via a scadenza di contratto. “Un po’ di riconoscenza per chi ti ha cresciuto”, aggiunge Capello, “aiutando la tua famiglia (il Milan aveva messo sotto contratto, a un milione di euro l’anno, anche Donnarumma II, n.d.r.), è dovuta”. Sarebbe stata dovuta.

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