Il terremoto libera – dal fascio e a letto
Le “affinità elettive” in
salsa porno-soft, durante il terremoto, che molte porte apre e chiude. Una
girandola esilarante di fanciulle vergini in accoppiamento coscienzioso mentre
genitori, parenti, falliti e morti di fame
corrono all’impazzata, gli uomini in mutande le donne in “fodetta”, su e
giù per i piani di case e per le strade.
Il genere pecoreccio è
quello che più alluzzava Camilleri, che qui lo allevia solo un po’, col
terremoto vero del 30 luglio 1938, e con quello del bombardamento alleato del
Ferragosto 1942. Ma con una morale. Il primo libera le ragazze di casa
semimonacate all’amplesso – e la cosa dura, una decina di scosse. Il
terremoto-bombardamento, mostrando le dispense del palazzo del federale
Mazzacan piene di ogni ben di Dio, libera la città dal fascismo.
Andrea Camilleri, Il terremoto del ’38, “la Repubblica”,
pp.45, gratuito col quotidiano
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