Portare
fuori dei documenti d’indagine riservati e comunicarli a un amico, ancorché
membro del Consiglio Superiore della Magistratura, non è reato, secondo il
Csm. Neanche colpa lieve: il giudice che l’ha fatto, Storari, può restare al
suo posto.
Storari
non è nemmeno colpevole di accuse e maldicenze d’insabbiamnto d’indagini da lui
rivolte, anche pubblicamente, al suo capo Ufficio Greco. Sempre secondo il Csm:
quindi può restare al suo posto, benché ribadisca che di Greco non si fida.
Anche Greco piò restare al suo posto: Storari di lui non s’è mai lamentato, non essendosi querelato.
Un
bell’ambientino. Che il giornale di Milano, il “Corriere della sera”, cui lo
steso ufficio confida i suoi segreti, definisce “l’ufficio giudiziario più
rispettato e temuto”. Temuto senz’altro, gli manca solo di arrestare il papa.
Rispettato da chi? A Milano gli stessi giudici dei Tribunali sputano fuoco
contro.
Il
giudice Storari fa tanta paura al Csm? O il suo complice-non complice Davigo?
Qualcuno pensa che la vicenda sia stata impiantata per dare la successione di Greco a capo della Procura milanese, a un giudice di Davigo, di destra - ma il Csm lo boccerebbe.
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