La legge è dei giudici
Si organizzano in Italia i rave party, le adunate di droga e alcol liberi, perché la
Cassazione li ha dichiarati innocui: i party abusivi, ha stabilito, non sono
perseguibili. Si è assistito per questo a Marina di Pisa prima e ora in
Maremma all’occupazione di vaste aree private, venti-trenta ettari, da parte
di un’organizzazione francese, per dieci-quindicimila persone, per una
settimana, che la Polizia deve guardare da lontano, come per proteggerla. Benché
l’assembramento, sia a Pisa che a Viterbo, fosse a rischio covid. Con vari
eccessi, da ospedalizzazione - e a Viterbo un morto.
L’organizzazione è potente. Non può fare i raduni in
Francia, è proibito, e li fa in Italia. Ha una serie di tir in grado di creare
strutture ricettive, benché di fortuna, per migliaia di persone, di trasportare
e impiantare decine di sound system, tende, cibarie. Lo Stato invece è
impotente. Lo ha deciso la Cassazione.
Summum ius, summa iniuria, spiega wikipedia, è una locuzione latina il cui significato
letterale è “somma giustizia, somma ingiustizia”, oppure “il massimo del
diritto, il massimo dell’ingiustizia”. Cicerone (“De officiis”, I, 10, 33) la
cita come espressione proverbiale. Desueta si vede, l’Italia è ben dei giudici.
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