giovedì 12 agosto 2021

La mafia (soggetto) inesauribile

Una bibliografia stagionata, del 1993, ma già ricca di centinaia di autori e migliaia di titoli – “oltre settecento” sono i libri, più innumerevoli saggi e articoli. Una pubblicazione in occasione del Salone del Libro di Torino, in ricordo dell’assassinio di Giovanni Falcne, avvenuto l’anno precedente mentre il Salone era in svolgimento. Un omaggio, che però, a riprenderlo in mano, ha perduto la promessa implicita di risarcimento, di giustizia, delle vittime di mafia, poiché le mafie sono sempre lì.
Il proposito è indiscutibile, di questa e altre pubblicazioni analoghe, di favorire l’impegno culturale e civile contro la mafia (e la corruzione, aggiungevano i promotori della ricerca). Che però non si affrontano con l’impegno personale – cioè, l’impegno può poco o nulla: il delitto va affrontato con la repressione, rispettosa certo, legale, ma quella, sì, impegnata.
Due curiosità. La “produzione” è recente: “Si è sviluppata soprattutto negli ultimi trent’anni”. Di editoria diffusa: coinvolti “un significativo numero di editori, ben 246, di cui però il 18 per cento, pari a 45 aziende, ha cessato le attività”. Un’editoria prevalentemente meridionale: l’editoria veniva allora censita per il 54 per cento al Nord, il 31 per cento al Centro e il 13 per cento al Sud e nelle isole, mentre “sul tema della mafia gli editori meridionali rappresentano il segmento più significativo con il 45 per cento delle società” - il 23 per cento al Centro “e al Nord solo il 32 per cento”. Ma il genere diventa profuso negli anni 1980, “gli anni dell’uccisione del generale Dalla Chiesa, quando la mafia è costretta ad aggredire direttamente lo Stato”.  
Gian Roberto Lanfranchini-Bea Marin (a cura di),
Per conoscere la mafia. Una bibliografia, Rcs-Associazione Italiana Biblioteche, pp. 79 s.i.p.

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