zeulig
Bellezza – Goethe la vuole totalitaria,
come unità degli elementi del cosmo e insieme come il loro messaggio a noi. Alla
maniera, si direbbe, di Leonardo, che però era meno riflessivo, e come in
medias res, uno fra i tanti elementi del cosmo – come si voleva lo
stesso Goethe, con un di più. però, suo malgrado?, di riflessione critica, e di
principio ordinatore.
Capitalismo – Non poteva
Max Weber legare il capitalismo al protestantesimo. Che, come tale (vedi la
polemica di Sismondi con il cattolicesimo italiano), è fede nella grazia divina
e scelta di vita anti-moderna. Solo chi opera
attivamente è capitalista (borghese, eccetera). Il suo protestantesimo è
pietista, il più affine al cattolicesimo. Vi accenna già Thomas Mann, sul,
finale dei “Buddenbrook”, a proposito si pietismo e di successo negli affari. Ci
vuole, insomma, indulgenza. Soprattutto verso se stessi.
La morale protestante della rinuncia porta al thrift. Il capitalismo è stato teorizzato in Scozia, dove il
calvinismo e il effettivamente
impetrano. Ma non hanno creato ricchezza – fino al petrolio: Il pensiero critico
scozzese era in tema piuttosto un augurio e una speranza.
La parsimonia ha tutte le apparenze della virtù. Come risparmio e
quindi di accumulo della ricchezza. Ma non per il consumo, anzi gli è contraria
– che invece è il motore dell’operosità: è il paradosso di Mandeville, “La
favola delle api”, e della teoria suntuaria, del capitalismo come spesa.
Curiosità – È il
meccanismo, si direbbe, il motore e insieme lo stimolo, il maggiore ingrediente,
dell’intelligenza. L’attenzione, l’intenzione, l’impiego del tempo e delle
occasioni, la voglia, di scoprire e capire cose diverse, nuove, sotto un
aspetto nuovo. La ricerca, l’innovazione metodica, la scoperta a sorpresa,
l’interrelazione con gli altri e il mondo (empatia), che fanno il proprio
dell’animale uomo - dato che all’animalismo bisogna pagare tributo, è
politicamente corretto.
Dialetto – È la radice, il radicamento, della lingua? Che quindi
nasce, è, familiare, locale, tribale? È di Pirandello, del saggio “Introduzione
al teatro italiano”, che nel 1936 apriva la “Storia del teatro italiano” di
Silvio D’Amico, la distinzione tra idea e sentimento della parola: la lingua
evidenzia il concetto della cosa che la parola esprime, il dialetto (la stessa
parola in dialetto) il sentimento.
La
lingua sfiorita di tanta poesia e prosa nascerebbe da una sorta di suo
sradicamento?
Dio – “Se l’occhio non
fosse solare\ non potrebbe mai percepire il sole;\ se non fosse in noi la forza
propria si Dio,\ il divino come ci potrebbe estasiare?” – Goethe, “Xenie miti”.
Ecologia – S’intende la
dottrina (il rispetto) dell’ambiente, ma ne è l’addomesticamento. L’ambiente,
la natura è eccessiva: violenta, imprevedibile, estrema. L’ecologia vi inietta
il rispetto di se stessa, umanità compresa.
È il francescanesimo. Altrettanto indifeso. E inevitabilmente
destinato, come ora il francescanesimo, al rituale?
Globalizzazione - È
antitetica (“in contraddizione”): il più formidabile motore di ricchezza mai
concetto nella storia è anche un motore d’incertezza – una forza che è
debolezza. Non rafforza e libera, ma
indebolisce e asservisce. Ci si aspetta dalla ricchezza individuale una
promozione anche personale, di personalità e socialità, da posto nella storia.
Mentre la globalizzazione agisce a questo campo all’opposto, come un bulldozer
che spiana, non consolidando ma seminando incertezze e paure. La creazione del massimo
profitto giocandosi col massimo d’incertezza individuale. Non soltanto nei
grandi numeri – a certi livelli la creazione di ricchezza è un gioco, una
scommessa continua – ma nella realtà piccole e minime.
Il profitto in realtà non è di tutti, ma di alcuni. Tutti ne beneficiano,
ma a un costo. Che per alcuni pochi è ammortizzabile.
Immaginazione – Resta
fondamento e testimone della realtà anche quando le cose si manifestano in
misura e modalità inafferrabili (ingovernabili, incomprimibili): il terremoto,
il tifone, l’asteroide, il clima, le guerre (niente di più immaginario delle
guerre, per quanto organizzate, nelle motivazioni, negli svolgimenti). Nulla esiste
(resiste) della realtà che si vive senza immaginazione, sia pure storia,
religione, poesia.
Ricchezza e povertà sono relative, in relazione all’immagine che se
ne ha, anche mobile: il povero può essere tranquillo,il ricco inquieto,
eccetera. Si estende anche agli eventi che l’uomo non governa, pur condizionandone
la vita, la nascita e la morte: ci sono nascite assimilate, nell’immaginazione,
alla morte, e morti che s’intendono come non avvenute, se non rinascite. Senza
dover sbracare nel falso o nell’irragionevole: l’immaginazione cortocircuita i
fenomeni più complessi, li sbroglia, imbroglia quelli semplici, moltiplica i
fenomeni. E massimamente opera nel pensiero critico, nella filosofia. In linea
con le definizione canoniche, da wikipedia: “Libera e astratta riproduzione o
elaborazione di dati sperimentali o fantastici”, “Attività o situazione
definita da una partecipazione più o meno intensa al mondo dell’astrazione o
della fantasia”.
È la novità e la forza di Kant, che pure quando voleva essere pratico
(l’antropologia, che insegnò tutta la vita, eccetera) diceva anche scemenze: la
straordinaria insorgenza con lui del soggettivismo, dell’io autorevole e
decisivo, dell’immaginazione irriducibile e inattaccabile al materiale (evento,
cosa), senza però privarsi della relazione col mondo esterno, “oggettivo”, anzi
di queta relazione facendo il suo campo di osservazione.
Stupidità – È l’incapacità
(non interesse) a correlarsi, all’empatia. Si estrinseca nella mancanza di
curiosità, in una forma blanda di autismo . Non cattiva, non necessariamente,
né violenta, ma di limitato, moto ristretto interesse . Visivo, uditivo, cognitivo.
Ripetitiva il più spesso. Ma, poi, violenta anche senza furori o eccessi:
violenta nella negazione degli altri.
La stupidità più diffusa, di senso comune, si intende un esercizio
errato dell’intelligenza. Ma questa non interferisce col modo di essere, di
porsi. Che è invece il nucleo della stupidità per sé, irriducibile.
zeulig@antiit.eu
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