Terzo polo bancario tra Bpm e Sondrio
Il terzo polo riparte in terra lombarda, in area
finanza (ex) cattolica, tra Bpm e Popolare Sondrio. I colloqui preliminari
sarebbero avanzati e forse c’è già un negoziato, seppure informale, amichevole.
I due istituti si pestano un po’ i piedi, hanno forte presenza in Lombardia – e
entrambi, curiosamente, a Roma.
L’iniziativa è partita da Bpm. All’indomani della
scalata di Unipol alla Sondrio, che ha trovato soci e management della Popolare
sorpresi. Il cammino fino allora della Popolare era stato in autonomia,
preparandosi ad horas la trasformazione
in Spa. Dopo la scalata di Cimbri, l’uomo azienda di UnipolSai, l’approccio di
Bpm sarebbe stato benvenuto.
Un allargamento a Bper, l’ex Popolare Emilia Romagna,
non è escluso a Milano. L’area Bper è la più indicata per una fusione, senza impedimenti
Antitrust e senza chiusure di sportelli doppioni. Ma i pourparlers
che sono intercorsi per oltre un anno sono interrotti: Bpm ha un peso, in
termini di attivi e di patrimonio, che non consente una fusione alla pari.
La soluzione praticamente definitiva di Mps,
destinata dal Tesoro a Unicredit, ha riaperto i movimenti per un terzo polo,
com’era inevitabile, e sembra affrettarli.
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