mercoledì 25 agosto 2021

Torna la banca bianca

C’è aria di militanza politica, sottotraccia, nel riassetto bancario che si preannuncia tra le seconde file, Bpm. Sondrio, Bper. La finanza (ex) bianca, già forte attorno a Intesa, il gruppo costruito da Giovanni Bazoli, che sulle ceneri dell’Ambrosiano ha messo insieme il meglio della banca lombarda allora targata Dc, attorno alla cassaforte Cariplo, è di nuovo in movimento. Per l’attesa costituzione del “terzo polo”, del terzo gruppo bancario dopo Intesa e Unicredit. E per far fronte al non dichiarato ma palese raid  della finanza (ex) rossa, attorno a Coop-Unipol. Su Bper dapprima, poi attraverso Bper il tentativo su Bpm, e infine l’attacco a Sondrio, che pure è da tempo partner bancassicurativo (ex Sai), dichiarando un 10 per cento del capitale sotto controllo.
Gli approcci tra Bpm e Popolare di Sondrio – a breve anch’essa spa – superano i problemi di perimetri economici per una concordanza di vedute politiche. È su questo che – per ora – si accantonano le troppe sovrapposizioni – territoriali e di attivi – dei due gruppi.
Che qualcosa di simile alla vecchia contrapposizione tra finanza bianca e finanza laica si riproponga è confermato dalla lettura dei giornali: “Repubblica” e “Corriere della sera” sono schierati pro Cimbri-Unipol, “Il Sole” ondeggia. Poco si dice dei pesi e dei criteri delle fusioni prospettate, l’ormai defunta Bpm-Bper, la nuova ipotesi Bpm-Sondrio, la possibilità (le condizioni) che Bper si agganci. Se ne parla sempre in termini generici, politici.
     

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