Torna la banca bianca
C’è aria di militanza politica, sottotraccia, nel
riassetto bancario che si preannuncia tra le seconde file, Bpm. Sondrio, Bper.
La finanza (ex) bianca, già forte attorno a Intesa, il gruppo costruito da
Giovanni Bazoli, che sulle ceneri dell’Ambrosiano ha messo insieme il meglio
della banca lombarda allora targata Dc, attorno alla cassaforte Cariplo, è di
nuovo in movimento. Per l’attesa costituzione del “terzo polo”, del terzo
gruppo bancario dopo Intesa e Unicredit. E per far fronte al non dichiarato ma palese
raid della finanza (ex) rossa, attorno a
Coop-Unipol. Su Bper dapprima, poi attraverso Bper il tentativo su Bpm, e
infine l’attacco a Sondrio, che pure è da tempo partner bancassicurativo (ex
Sai), dichiarando un 10 per cento del capitale sotto controllo.
Gli approcci tra Bpm e Popolare di Sondrio – a breve
anch’essa spa – superano i problemi di perimetri economici per una concordanza
di vedute politiche. È su questo che – per ora – si accantonano le troppe
sovrapposizioni – territoriali e di attivi – dei due gruppi.
Che qualcosa di simile alla vecchia contrapposizione
tra finanza bianca e finanza laica si riproponga è confermato dalla lettura dei
giornali: “Repubblica” e “Corriere della sera” sono schierati pro
Cimbri-Unipol, “Il Sole” ondeggia. Poco si dice dei pesi e dei criteri delle
fusioni prospettate, l’ormai defunta Bpm-Bper, la nuova ipotesi Bpm-Sondrio, la
possibilità (le condizioni) che Bper si agganci. Se ne parla sempre in termini
generici, politici.
Nessun commento:
Posta un commento