Vita nuova a Ischia
“Non
so dove vado, ma ci corro con determinazione”. Un Mattia Pascal al femminile,
la gentile comcositrice di musica contemporanea, trascrittrice di antichi
dimenticati testi e autori, decide di scomparire. Tradita dal marito compagno. Si
vive spesso accanto a persone che non ci vedono, “esseri torpidi o assenti per
i quali non abbiamo più esistenza”, e allora meglio sottrarsi - “non li
tradiamo abbandonandoli”.
Un
monumento a Ischia. Che sarà il paradiso tra l’amore finito e la morte
inevitabile, specie degli amici, vicini e lontani, e soprattutto innocenti.
Patria d’elezione e segmento paradisico di un vita plurima. Una di moglie parigina
fino al tradimento. Una di assoluta libertà a Ischia, di mare e di luce, pur
tra temporali e calure. Una tra le maree piatte, acquitrinose, di Bretagna, con
la mamma imperiosamata. Una con l’amico d’infanzia, dei sei anni, altra esistenza
solitaria, recuperata per un reciproco sostegno. In un continua efflorescenza
adolescenziale, nei trasporti, le amicizie, le delusioni - la mamma, rapporto sempre conflittuale.
Un
racconto caleidoscopico, di una vita multipla. Unificato dall’isola,
tonificante, l’aria, gli umori, la speciale saggezza. Amalia è il nome della
vecchia contadina da cui la protagonista in cerca di autore prende in affitto
la casa abbandonata su uno zoccolo di lava, una grande sala in alto che dà
l’idea di vvere nel mare – un mare cristallino, pacifico, benefico.
Una
sorta di spartito anche. Guignard, musicologo fine, l’autore di “Tutte le
mattine del mondo”, intreccia le vicende come un tema musicale. Uno spartito
con più temi, ognuno forse con lo stesso sviluppo, ripetitivo, segnato a
tavolino, ma tutti caratterizzati – l’isola su tutti.
Pascal
Guignard, Villa Amalia, Analogon, pp.316 € 21
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