Cronache dell’altro mondo – le elezioni rifatte (140)
Il governatore della California Newsom, democratico,
eletto nel 2018, ha dovuto correre di nuovo in una “elezione di richiamo” (recall election) perché i suoi avversari,
repubblicani, ne hanno contestato la vittoria. Ha rivinto come alla prima
elezione, col 60 per cento e qualche voto in più, contro ben 45 concorrenti, e
quindi ha vinto definitivamente.
Si traduce “recall” con revoca, mentre è
essenzialmente un richiamo, un voto da ripetere, senza che l’eletto contestato
sia decaduto. Non prima che la recall
election l’abbia bocciato.
La California e altri 18 Stati hanno tale procedura:
si va a un “richiamo” in California (le procedure sono diverse da Stato a
Stato) se il 12 per cento del numero dei votanti dell’elezione contestata ne fa
richiesta. Contro Newsom erano state raccolte mezzo milione di firme.
Schwarzenegger, che poi governò la California per
otto anni, due mandati, emerse nel 2003 in un voto di “richiamo”, nel quale
vinse contro “oltre cento” candidati.
In California negli ultimi sessanta anni tutti i
governatori hanno dovuto fronteggiare un voto di “richiamo”.
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