Cronache dell’altro mondo – terroristiche (138)
“Il nuovo presidente dell’Emirato islamico
dell’Afghanistan dovrebbe essere Abdul Ghani Baradar, già vice del mullah Omar.
Baradar fu catturato in Pakistan dalla Cia nel 2010 ed è stato rilasciato dalle
autorità locali su richiesta americana nel 2018. Dal 2017 è inserito nella lista
dei terroristi dell’Unione Europea” – Mattia Sorbi, “la Repubblica”, 4
settembre.
No, due giorni dopo i Talebani formano un governo di
ricercati. Per terrorismo, il capo del nuovo governo e mezzo governo: tutti
nelle liste wanted, in sede Onu e Interpol. Ma è vero: non c’è
solo mezzo governo a Kabul di terroristi, condannati dall’Onu e sulle liste dei
ricercati, il governo è stato mediato (organizzato) da Baradar, che stava in
prigione per terrorismo, quando fu fatto liberare dagli americani, per mediare
un governo di transizione, e per averlo interlocutore a Doha (Qatar) nei
negoziati per il ritiro. La cultura americana del no ethnicism sembra
stupida: tutti uguali, tutti americani –
cioè, anche fuori degli Stati Uniti, senza nessun controllo sotto nessuna legge?
Vogliamo i Talebani al potere come già la
Fratellanza mussulmana, quella delle famose “primavere arabe”. L’islam
fondamentalista, antifemminile, barbuto, assassino, è il cocco dell’Occidente,
dell’America? In simbiosi con i potentati del Golfo, che così allontanano da sé
l’Arco delle Tempeste, dove sarebbe più opportuno e invece non c’è?
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