Dante scienziato della parola
Opera del 1933, dopo lo studio
matto e disperato dell’italiano, “la più dadaistica delle lingue romanze”, mentre
in Armenia il poeta tentava di rifarsi una vita. A Dante accomunato anche dalla comune
disgrazia politica, e dall’esilio, dove entrambi muoiono (Mandel’stam al
confino in Camciatka).
Il saggio sarà recuperato solo nel
1967. Pieno di spunti originali, dopo la folgorazione che sarà stata l’ultimo
atto dell’opera sperimentale, comunque originale, dello stesso Mandel’stam: “Io
sono convinto che tutti gli elementi dello sperimentalismo moderno siano
presenti nel trattamento dantesco della leggenda”.
Una “conversazione” in realtà sul
fare poesia. Insieme con Dante, Mandel’stam riscopriva Petrarca – di cui farà spettacolini di dizione, nelle sue stesse traduzioni, a beneficio dei compagni di
confino: dopo morto varie testimonianze di sopravvissuti ne ricordano le serate a
recitare brani della “Divina Commedia” e di Petrarca, accovacciato in cenci,
vicino a un immondezzaio, in bocca zollette di zucchero per tenersi su. Sul poeta
creatore di immagini, dal concerto di parole. Ma di immagini precise, a tutto
tondo. A Dante attribuendo la sua propria passione per le scienze esatte: “Una
collezione di minerali sarebbe un commento perfetto all’organismo della ‘Commedia’”.
Una filologia diversa, di
genialità – illuminazioni. “Parlare è sempre essere in cammino”, anche con le
parole più trite: diciamo “sole” e “compiamo un lunghissimo viaggio”, anche se “siamo
talmente abituati che ormai viaggiamo dormendo”. Dante è un pellegrino inetto,
o forse recalcitrante, che molto lascia
al lettore, l’“esecutore creativo” della poesia. Un po’ a modo suo, di Mandel’stam.
“Bisogna essere talpe cieche per non vedere che in tutta la ‘Divina Commedia’
Dante non sa come comportarsi, dove mettere i piedi, non sa cosa deve dire, né
come fare un inchino”.
Ritorna con la celebrazione dantesca
in duplice riedizione. A cura di Serena Vitale quella Adelphi, per la traduzione
di Vanessa Filippovna quella Luni, con prefazione di Alesandro Masi.
Osip Mandel’stam, Conversazione su Dante, Adelphi, pp.
116 € 13
Luni, pp. 80 € 13
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