Ecobusiness
La legge restrittiva del Texas sull’aborto,
ammesso fino a sei settimane, promossa in un quadro politico “pro familia”, ha
aperto il dibattito sulla politica demografica negli Stati Uniti, se non sia opportuno
passare da una politica demografica restrittiva a una natalista – di incrementare le nascite invece di controllarle. La Cina anche, è già passata dal malthusianesimo,
col controllo rigido delle nascite,
limitate comunque e una per coppia, al natalismo.
Lo scopo della nuova legislazione cinese
è di assicurare un futuro alla popolazione esistente.Così la politica natalista
della Ftrancia dai tempi di Pompidou, quindi da ormai mezzo secolo, dopo un
secolo di denatalismo.
La denatalità, con controllo delle
nascite, è pro o contro l’ecologia, la protezione dell’equilibrio ambientale?
Il calcolo di Malthus non si è avverato, e non si avvicina. L’ultimo mezzo
secolo ha visto la popolazione mondiale
crescere, e più che crescere la produzione agricola-alimentare, non più
limitata dalla scarsità della terra, e del lavoro. Con una distribuzione molto migliorata
della distribuzione mondiale degli alimenti. In un quadro generale di crescita
della ricchezza mondiale e media, in percentuali più elevate che la crescita
demografica.
Keynes poteva ancora, nelle “Conseguenze
economiche della pace”, prospettare un’Europa instabile per il teorema Malthus,
di una pressione demografica sulla catena alimentare. Un secolo dopo, con la
popolazione più che raddoppiata, in Europa e nel mondo, la fame è un ricordo. C’è - c’è stata e c’è - una “rivoluzione verde” anche in agricoltura: i critici
contemporanei di Malthus possono
far valere che la rivoluzione verde
produce di più di quanto la popolazione aumenti.
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