Il non detto del voto in Germania
Lunedì
alle 13,30 il Tg 1 insiste che tra il candidato socialista e quello
democristiano il risultato del voto in Germania è quasi alla pari, e che si deve ora decidere a chi
dei due toccherà la mano per fare un governo. La sera alle 20 dice infine che
la Cdu-Csu ha perso nove punti, e che è il peggior risultato della coalizione
nella storia della Repubblica Federale. Ma sono molte le cose che ancora non si
dicono, non solo al Tg .
Cdu
e Csu sono in subbuglio. Si litiga molto, anche contro Angela Merkel. Ci sarà
un ricambio generazionale, guidato dai governatori dei Länder ancora a governo Cdu. Nella Cdu il timore è diffuso di non essere più una Volkspartei, un partito popolare di massa.
Il
seggio di Merkel per trent’anni è andato a una ragazza socialista.
Due
importanti ministri uscenti, Altmaier (Economia) e Kramp-Karrenbauer (Difesa),
quest’ultima già prima scelta di Merkel per la sucecssione alla cancelleria,
non sono stati eletti.
L’estrema
destra Afd è partito maggioritario in Sassonia-Anhalt, sotto Berlino, e in Turingia,
due Länder piccoli ma di tradizione e
cultura (in Sassonia-Anhalt è oggi Stendal, da cui Stendhal prese il nome
letterario).
In
Brandeburgo, il Land attorno a
Berlino, e Meclemburgo-Pomerania Anteriore (col collegio Ruegen-Geifswald che
per trent’anni ha votato Merkel), col mare apprezzato di Rügen sul Baltico, Afd
è il secondo partito. Afd è la novità degli ultimi due cancellierati Merkel: prima, per tutto il dopoguerra, la Cdu-Csu aveva saputo canalizzare il voto di protesta di destra.
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