martedì 28 settembre 2021

Il non detto del voto in Germania

Lunedì alle 13,30 il Tg 1 insiste che tra il candidato socialista e quello democristiano il risultato del voto in Germania  è quasi alla pari, e che si deve ora decidere a chi dei due toccherà la mano per fare un governo. La sera alle 20 dice infine che la Cdu-Csu ha perso nove punti, e che è il peggior risultato della coalizione nella storia della Repubblica Federale. Ma sono molte le cose che ancora non si dicono, non solo al Tg .
Cdu e Csu sono in subbuglio. Si litiga molto, anche contro Angela Merkel. Ci sarà un ricambio generazionale, guidato dai governatori dei Länder ancora a governo Cdu. Nella Cdu il timore è diffuso di non essere più una Volkspartei, un partito popolare di massa.
Il seggio di Merkel per trent’anni è andato a una ragazza socialista.
Due importanti ministri uscenti, Altmaier (Economia) e Kramp-Karrenbauer (Difesa), quest’ultima già prima scelta di Merkel per la sucecssione alla cancelleria, non sono stati eletti.
L’estrema destra Afd è partito maggioritario in Sassonia-Anhalt, sotto Berlino, e in Turingia, due Länder piccoli ma di tradizione e cultura (in Sassonia-Anhalt è oggi Stendal, da cui Stendhal prese il nome letterario).
In Brandeburgo, il Land attorno a Berlino, e Meclemburgo-Pomerania Anteriore (col collegio Ruegen-Geifswald che per trent’anni ha votato Merkel), col mare apprezzato di Rügen sul Baltico, Afd è il secondo partito. Afd è la novità degli ultimi due cancellierati Merkel: prima, per tutto il dopoguerra, la Cdu-Csu aveva saputo canalizzare il voto di protesta di destra.  

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