La Nato minacciata, dagli Usa
Mattarella celebra giustamente la Nato,
settant’anni di libertà in Europa, e di pace. Ma è un’alleanza debole, e non da
ora. Inerte sul fronte Europa Est, trascurata
nella ritirata dall’Afghanistan, dimenticata nell’Indo-Pacifico, la Nato non se
la passa bene: l’Europa è sempre più trascurata dagli Stati Uniti.
Sopravvive burocratica. Con le nomine,
segretario generale, comandanti di settore, e con i piani. Ma non funziona. Nemmeno
come coordinamento.
La politica americana è sempre quella di
Trump. Che però non è di Trump, va sotto il suo nome perché l’ha messa in
evidenza, già con Obama vigeva un tacito neglect
– Obama prima di Trump era personalmente annoiato dagli europei. Gli europei
non spendono abbastanza per la difesa, non si impegnano in guerra, limitandosi
a presenze in clausura (testimonianza), e non collaborano politicamente con
Washington. Non nei problemi atlantici né nei riguardi di Mosca e di Pechino. Un alleato non inutile, ma neghittoso, e forse inaffidabile.
La disattenzione americana in ambito Nato
non è nuova, risale al tempo della Guerra del Golfo, malgrado la partecipazione
dei volenterosi, e poi nella guerra al terrorismo. Scarso coordinamento militare,
poco o nulla nell’intelligence, efficacia
zero, sul campo. Nel mentre che insorgeva l’area del Pacifico come di maggiore impegno
per l’America, per la sfida prima giapponese (commerciale), poi (commerciale,
politica, militare) della Cina.
L’Europa si è peraltro autoesclusa dagli
affari mondiali. Per l’Europa vale da tempo il credo del non-intervento, delle
“guerre pacifiche” e perfino “umanitarie” – cioè dei simulacri. Un’Europa lasciata
di fatto alla Francia e alla Germania: con la Francia belligerante, su
tutti i fronti, non si risparmia nulla, e la Germania pacifista, su
tutti i fronti, unicamente interessata agli affari. Con la Germania prevalente e anzi dominante, il non
fare – a fronte della ammuìna, la Francia è sempre quella del vorrei ma non posso. Ora accusa Biden, e il governo australiano di duplicita e di disonestà, accuse gravi, ma con che esito?
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